03/03/2022 di Redazione

Tim pronta a dividersi, conti in rosso ma crescono i servizi cloud

Telecom Italia ha chiuso l’anno con un rosso da 8,7 miliardi di euro, nonostante la crescita del 20% Approvato il piano industriale che prevede la creazione due entità legali, NetCo e ServCo.

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Tim prova a voltare pagina, preparandosi alla sua “nuova vita” come azienda sdoppiata in due. Dall’attuale modello di integrazione verticale si passerà a una struttura duplice, composta da due entità legali distinti, NetCo e ServCo: così stabilisce il piano industriale 2022-2024, appena approvato, la cui sostanza era già trapelata all’inizio dell’anno. In sostanza, i servizi di rete infrastrutturali saranno gestiti da NetCo, mentre ServCo includerà la telefonia (fissa e  mobile, consumer e business), i servizi cloud e Ict e le attività di Tim Brasil.

Il nuovo assetto permetterà a Tim di essere più pronta “a rispondere alle sfide e cogliere le opportunità che abbiamo davanti", stando alle dichiarazioni di Pietro Labriola, direttore generale da poco nominato anche amministratore delegato dopo l’uscita di scena di Luigi Gubitosi. Al di là delle parole di rito, la divisione consentirà a Tim di evitare la vendita dell’intera società al fondo d’investimento Kkr, un’ipotesi osteggiata sia dal governo italiano (che ha una indiretta partecipazione in Tim tramite Cassa Depositi e Prestiti) sia dall’azionista francese Vivendi.

Per ora il consiglio di amministrazione di Tim non ha preso una decisione sulla proposta di acquisto avanzata da Kkr, ma il dossier è stato inviato agli advisor. Inoltre il Cda ha dato mandato a Labriola per la stesura del progetto esecutivo della riorganizzazione, che verrà presentato prima o contestualmente alla relazione semestrale. 

Kkr, in ogni caso, farà parte del futuro di Tim in qualche modo. Il fondo d’investimento, infatti, è coinvolto insieme a OpenFiber e a Tim nello sviluppo della rete in fibra ottica Ftth (Fiber to-the-Home), attraverso l’operatore wholesale FiberCop. “Il complesso di accordi tra Tim, Kkr e Fastweb relativi alla costituzione della società FiberCop è stato definitivamente approvato dall’Autorità Antitrust con l’accoglimento degli impegni presentati dalle Parti”, ha fatto sapere l’ufficio stampa di Tim, specificando anche che la copertura delle unità immobiliari sul territorio è aumentata del 36% nell’ultimo anno. Attualmente circa il 94% delle linee fisse è raggiunto dalla banda larga di Tim.
 

Pietro Labriola, amministratore delegato di Tim

 

Ai successi delle attività infrastrutturali si affiancano però numeri di bilancio non confortanti. L’anno fiscale 2021 è segnato da un rosso di 8,7 miliardi di euro, “dopo la svalutazione dell'avviamento domestico per 4,1 miliardi di euro e lo stralcio, pari a 3,8 miliardi di euro, da parte della capogruppo delle attività per imposte anticipate”. I ricavi hanno raggiunto quota 15,3 miliardi di euro, corrispondenti a un calo organico dell’1,9% anno su anno; l’utile ante imposte si è assestato su 6,2 miliardi di euro, valore in discesa del 9,6% anno su anno, “per effetto della pressione competitiva, del ritardo del piano voucher e dei costi di startup delle digital companies”, specifica l’azienda.

“Nel quarto trimestre, da una parte, è proseguita la crescita a doppia cifra del business ICT, dall’altra il contesto competitivo ha portato diversi operatori del mercato a continuare ad agire sulla leva del prezzo e degli sconti, con una conseguente flessione delle performance operative”,  In positivo spiccano le attività di cloud computing di Noovle (hosting, colocation, servizi cloud infrastrutturali e progetti di trasformazione digitale), che hanno incrementato del 20% i ricavi annuali grazie anche alle partnership attivate con alcuni operatori cloud, primo fra tutti Google. Con l’attuale assetto societario, Tim prevede “una leggera crescita dei ricavi da servizi e la stabilizzazione dell’Ebitda nel periodo 2022-2024”.

 

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