29/06/2017 di Redazione

Toshiba litiga con WD e conquista le memorie flash “quadruple”

La società giapponese ha fatto causa a Western Digital, colpevole a suo dire di interferire nelle trattative di vendita della divisione memorie flash Nand. Proprio in questo campo è stata annunciata un'innovazione: il primo prodotto di tipo Qlc, Quadruple

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Da un lato le conquiste tecnologiche nel campo delle memorie flash, dall'altro i problemi societari e finanziari che si trascinano da anni. Toshiba è protagonista di notizie di tono opposto in questi giorni: proprio mentre annuncia la prima tecnologia flash 3D Nand di tipo Qlc (Quadruple-Level Cell), la società giapponese fa parlare di sé anche per lo scontro con Western Digital. La vicenda è delicata: per risolvere i problemi finanziari, all'inizio dell'anno Toshiba aveva deciso di scorporare la divisione che sviluppa le memorie flash e SanDisk, controllata di WD, era apparsa l'acquirente più papabile.

Da anni, infatti, pur con quache screzio le due aziende sono legate da una joint-venture che riguarda in particolare alcune fabbriche del polo produttivo di Yokkaichi, in Giappone. Qualche giorno fa, però, Toshiba ha fatto sapere di aver scelto come acquirente preferenziale un consorzio composto dal fondo d'investimento statunitense Bain Capital Private Equity, da Innovation Network Corporation of Japan e Development Bank of Japan. Il consorzio avrebbe “presentato la migliore proposta”, in termini sia di valutazione economica, sia di garanzie per i dipendenti.

La tensione è scoppiata proprio in questi giorni, dopo che Toshiba avrebbe deciso di impedire al parte del personale di SanDisk l'accesso a database e documenti relativi alla joint-venture e, in certi casi, addirittura di impedire loro l'ingresso nelle fabbriche. Western Digital è intenzionata a portare l'accusa in un tribunale di Tokio, come si legge in una nota, che così prosegue: “Crediamo che le azioni compiute da Toshiba siano un continuo tentativo di fare pressione su WD per rinunciare ad alcuni diritti già concordati e legittimi, e allo stesso tempo un tentativo di distrarre i propri stakeholder dall'assemblea generale annuale”. Il caso sarà valutato anche negli Stati Uniti, cioè nel tribunale californiano a cui si è rivolta SanDisk per chiedere di impedire, con un decreto ingiuntivo, azioni come queste. La corte si esprimerà a metà luglio.

Intanto, per non farsi mancare nulla Toshiba ha a sua volta attaccato l'avversario, nonché business partner: ha fatto causa a WD per presunte interferenze nelle trattative di vendita della divisione memorie flash. La società giapponese chiede un risarcimento da 120 miliardi di yen, cioè oltre 934 milioni di euro, sostenendo che “le accuse di WD sono false, intese soltanto a interferire con il processo di vendita, e ci hanno danneggiato”. Intanto, va avanti la trattativa con il consorzio nippo-statunitense, che inizialmente pareva intenzionato ad acquistare la divisione memorie flash per 18 miliardi di yen.

 

 

Proprio in questo ambito tecnologico, a dispetto dei fastidi finanziari e legali, Toshiba può vantare di aver raggiunto un bel traguardo con l'annuncio della prima memoria flash 3 Nand realizzata con celle a “quadruplo strato”. Finora si era arrivati a tre, con le memorie Tlc (Triple-Level Cell), mentre la tecnologia Qlc permette di condensare su ogni cella quattro livelli, ciascuno dei quali in grado di rilevare due stati di tensione (0 o 1). Tale soluzione consente di ottenere maggiore densità e, quindi, maggiore capacità di storage su oggetti più piccoli ed economici da produrre.

Il modello di Toshiba prevede unità composte da 64 strati di celle Qlc e dotate di 768 GB di capacità per die (invece dei 512 GB delle memorie Tlc). Si possono assemblare unità da 16 die per ottenere dispositivi Ssd da 1,5 TB di capacità. Al momento il prodotto non è sul mercato, né sono state comunicate tempistiche di lancio. Chissà che Toshiba non abbia problemi più urgenti da risolvere.

 

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