
Il cloud è la strada da seguire. L’imperativo vale nelle strategie di molti colossi dell’It un tempo legati soprattutto all’hardware, e vale soprattutto per Ibm. È il business legato alla nuvola la nota positiva in un trimestre non buono, il quattordicesimo consecutivo in cui i ricavi sono scesi: nel quarter terminato a fine settembre, l’azienda ha fatturato 19,3 miliardi di dollari e ottenuto un utile netto di 2,95 miliardi (corrispondenti a un utile per azione di 3,3 dollari), con un calo del 14% per la prima voce se confrontata con il terzo trimestre del 2014 e un rialzo per la seconda.
Il dato sui ricavi è anche inferiore alle stime degli analisti, che si attendevano 19,6 miliardi di dollari. Ibm ha però sottolineato che sul fatturato hanno influito due elementi, ovvero le fluttuazioni valutarie e la cessione dei server System x a Lenovo: al netto di queste due variabili, il calo di giro d’affari sarebbe solo dell’1%.
La tendenza, in ogni caso, è chiara: mentre le vendite di hardware, software e servizi tradizionali arrancano, il cloud vola. La divisione hardware (penalizzata, come già detto, dalla vendita dei System x e dagli oneri legati alla cessione dei semiconduttori a Globalfoundries) ha prodotto 1,49 miliardi di dollari con un corposo calo del 39% anno su anno, mentre le vendite di software sono scese del 10%, a 5,12 miliardi di dollari. Non meglio è andata ai servizi, in discesa del 13%, a 4,21 miliardi.

Il contributo più corposo al fatturato, 7,9 miliardi di dollari sui 19,3 miliardi del terzo trimestre, è legato ai cosiddetti Global Technology Services nei quali è incluso anche il cloud computing oltre che i prodotti di security, social business, analytics e mobile. Non tutti i singoli settori sono in crescita, giacché la divisione nel suo complesso è in calo del 10% anno su anno. Ma i prodotti di “cloud-analytics-engagement” hanno portato nelle casse di Ibm il 17% in più di un anno fa, mentre quelli per il cloud pubblico, privato o ibrido sono cresciuti del 45%. “Nel terzo trimestre", ha commentato il Ceo, Ginni Rometty, "abbiamo fatto ancora progressi nella trasformazione del nostro business, con una forte crescita per i nostri imperativi strategici e con margini operativi più alti“.