17/11/2020 di Redazione

Vecchie vulnerabilità e hacker in affitto minacciano le Pmi

Un report di Bitdefender evidenzia i maggiori rischi informatici (legati al covid-19 oppure no) nello scenario di “nuova normalità” che si va delineando.

I cybercriminali quest’anno non si sono fatti intimidire dal coronavirus, anzi. Molte analisi di vendor e associazioni specializzate in sicurezza informatica (inclusa l’italiana Clusit) sottolineano come nel 2020 il covid-19 abbia rappresentato un trampolino per truffe di phishing e malware, contribuendo alla crescita volumetrica di questi fenomeni. Più in generale, l’aumento del telelavoro si è tradotto in un maggior numero di persone connesse per più tempo a email e servizi cloud, dunque in maggiori occasioni di attacco per i malfattori del Web. “Il panorama delle minacce per le imprese nel primo semestre del 2020 è cambiato notevolmente in termini di superficie di attacco, minacce e sfide poste dalla pandemia globale di coronavirus”, commenta Liviu Arsene, senior e-threat analyst di Bitdefender. “Le aziende che imparano ad adattarsi comprendendo queste nuove tendenze, avranno l'opportunità sia di aumentare la loro resilienza alla sicurezza informatica sia di rafforzare la loro continuità”.

Nel suo nuovo report “Business Threat Landscape”, Bitdefender fa notare che sul totale dei dei messaggi di posta elettronica aventi come argomento il coronavirus osservati nel 2020, il 40% è un tentativo di frode, phishing o diffusione di malware. Va notato poi che nella “nuova normalità”, in cui il ricorso al telelavoro è diventato più intenso ed esteso, i vecchi problemi di sicurezza informatica continuano a esistere. In particolare, il problema dei mancati aggiornamenti: la telemetria di Bitdefender mostra che poco meno del 64% delle vulnerabilità segnalate e non ancora identificate coinvolge CVE (Common Vulnerabilities and Exposures) più vecchie del 2018. Il fatto che molte aziende si siano per la prima volta affidate al cloud o a piattaforme di collaborazione a distanza ha peggiorato le cose. 

Minacce tradizionali e nuovi pericoli
La casistica dei rischi che pendono sulle aziende include problemi solo apparentemente banali, come le configurazioni errate delle infrastrutture e le falle software non corrette, così come le elaborate campagne Apt (Advanced Persistent Threat) e le citate email di phishing. La telemetria aziendale di Bitdefender ha rivelato inoltre che le minacce tradizionali sono tutt’altro che in declino. La tabella sottostante evidenzia l'incidenza percentuale di ransomware, coin miner e applicazioni potenzialmente indesiderate (Pua, non necessariamente nocive ma sicuramente moleste) sul totale dei rilevamenti del primo semestre. 

H1 2020

Ransomware

Coin Miner

PUA

Gennaio

19.01%

16.41%

16.14%

Febbraio

17.27%

26.79%

15.80%

Marzo

17.55%

16.67%

17.91%

Aprile

15.32%

13.08%

15.79%

Maggio

15.81%

13.46%

17.80%

Giugno

15.04%

13.59%

16.55%

 

Per quanto riguarda le modalità di attacco, in fase di esecuzione l’uso di comandi e script PowerShell rimane la sotto-tecnica preferita dai criminali informatici: rappresenta infatti oltre il 42% delle sotto-tecniche segnalate. Accanto alla “tradizione” nel 2020 è emersa anche un’innovazione. Uno dei più grandi cambiamenti nel panorama internazionale delle minacce, evidenzia Bitdefender, &e

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