17/10/2025 di Valentina Bernocco

Il gap di adozione e la “selezione naturale” nel mercato dell’Agentic AI

Per l’intelligenza artificiale agentica Gartner prevede una “correzione al ribasso” e un consolidamento dell’offerta, che attualmente supera la domanda.

L’Agentic AI, cioè l’intelligenza artificiale agentica, potrebbe doversi ridimensionare. O meglio, i vendor potrebbero dover ridimensionare le proprie ambizioni e in parte lo stanno già facendo. Secondo l’ultima analisi di Gartner sul tema, attualmente l’offerta di tecnologie, servizi e soluzioni per l’AI agentica supera la domanda, cioè l’effettiva intenzione delle aziende di sperimentare in questo campo.

Si è venuto a creare quello che Gartner chiama un “gap di adozione”: uno scarto tra domanda e offerta, tra velocità di innovazione e velocità di implementazione della tecnologia. Uno scarto che potrebbe ampliarsi ancora, a meno che i vendor non valutino l’opportunità di tirare un po’ il freno.

In realtà, lo stanno già facendo. “Vediamo i primi segnali di una correzione e di un consolidamento del mercato”, ha commentato Will Sommer, senior director analyst di Gartner, “ma i leader di prodotto dovrebbero considerarlo come parte nel normale ciclo del prodotto e non come un segno di crisi economica inevitabile”. D’altra parte simili manovre correttive hanno caratterizzato, in altri momenti storici, il mercato dell’energia, le telecomunicazioni e anche il settore delle dot-com tra la fine degli anni Novanta e il nuovo millennio.

Bolla che scoppia o selezione naturale?

Gli analisti non escludono che, come accaduto appunto con le dot-com, anche per l’intelligenza artificiale agentica che si possa creare una bolla speculativa destinata poi a scoppiare. In ogni caso, è probabile che non assisteremo a drammatici crolli di titoli o di prospettive di crescita del mercato perché l’Agentic AI si basa su una tecnologia solida, che può portare alle aziende un valore reale.

Dal percorso di consolidamento, spiega Gartner, usciranno vincitori e vinti: a spuntarla saranno i vendor capaci di investire in innovazione e in talenti, facendo le giuste acquisizioni e coltivando le risorse umane. “Nel più lungo periodo”, ha proseguito Sommer, “il consolidamento permetterà ai leader di mercato di sviluppare prodotti agentici che rispondono ai requisiti tecnici e di business delle aziende che al momento faticano ad adottare gli agenti AI”.

I vendor “sopravvissuti” alla selezione naturale, secondo Gartner, riusciranno a garantirsi una crescita sostenibile sulla base dei risultati, delle metriche di ritorno sull’investimento osservate dalle aziende utenti. Non più promesse, ma valore tangibile.

Inoltre, sempre secondo gli analisti, i fornitori tecnologici più grandi sapranno costruire degli “ampi ecosistemi integrati”, grazie a cui gli agenti AI diventeranno più abili e anche più affidabili. In altre parole, dall’opera di consolidamento del mercato usciranno non solo vincitori e vinti, ma anche nuove alleanze e integrazioni tecnologiche, orizzontali e verticali. E tutte queste evoluzioni, associate al cambiamento delle abitudini e delle competenze degli utenti, favoriranno l’adozione dell’Agentic AI su larga scala.

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