01/08/2023 di Redazione

AI generativa, i benefici superano i rischi per il 74% degli executive

Un report di Capgemini evidenzia le aspettative e la maturità del percorso di adozione. In pole position i chatbot, ma non solo.

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I benefici dell’intelligenza artificiale generativa (ormai ribattezzata GenAI) superano i rischi: la pensa così il 74% dei dirigenti d’azienda interpellati dal Capgemini Research Institute nel suo ultimo report, “Harnessing the Value of Generative AI: Top Use Cases Across Industries”. Di certo il tema è ancora controverso ma non si può fare a meno di considerarlo. Su circa mille intervistati di altrettante aziende di 13 Paesi, Italia inclusa, ben il 96% ha detto che l’AI generativa è uno dei temi più rilevanti per i consigli di amministrazione. Il 59% si definisce un sostenitore della sua adozione e tra i dirigenti delle aziende informatiche la percentuale dei supporter, convinti di un impatto positivo, sale all’84%.

Solo una minoranza del campione, tuttavia, pensa che questa tecnologia causerà nell’immediato cambiamenti rilevanti per il proprio settore, che sarà cioè un disruptor, come si suol dire. La media è del 21% ma le percentuali variano, naturalmente, da settore a settore. Sono intorno al 20% per i dirigenti delle aziende dell’industria automobilistica, dell’energia e utilities, del settore sanitario e farmaceutico, dei beni di consumo, di aerospaziale e difesa, mentre per le telecomunicazioni l’attesa di disruption è al 12% e per il retail al 3%. Diverso lo scenario per l’industria manifatturiera, dove il 48% degli intervistati immagina cambiamenti dirompenti, e naturalmente per l’informatica, 52%.

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Se il 60% dei dirigenti si dichiara un forte sostenitore dell’adozione della GenAI in azienda, il 39% adotta un approccio attendista. Un buon 40% di aziende dispone già di un team e di un budget interamente dedicati a questa tecnologia, e un ulteriore 49% prevede di dotarsene nel giro di un anno. 

A che cosa potrà servire l’intelligenza artificiale generativa nei diversi settori, quali applicazioni supporterà? In generale, viene vista come uno strumento in grado di aumentare la produttività e l’efficienza, soprattutto grazie alle sue capacità di automazione e di velocizzazione dei processi. Le applicazioni in pole position sono i chatbot per l’automazione del servizio clienti e per le query interne e l’accesso alle informazioni, considerati rilevanti dall’83% degli intervistati. Per molti la GenAI è utile per la progettazione, raccolta e sintesi dei dati (75%), per rendere più efficiente il design di prodotti e servizi (78%), per creare customer experience più interattive e coinvolgenti (71%) e per fornire ai clienti un’assistenza automatizzata e personalizzata (67%).

L’impatto stimato sul business è, in media, di un aumento delle vendite pari all’8% in tre anni, una riduzione dei costi pari al 7%, un incremento di efficienza delle operazioni del 9% e un analogo miglioramento della soddisfazione dei clienti. Il 67% degli intervistati pensa che l’impatto maggiore si osserverà nelle funzioni IT. Inoltre l’adozione su larga scala dell’AI generativa favorirà, secondo il 69% degli intervistati, l’emergere di nuovi ruoli professionali come come AI auditor e AI ethicist

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Sul percorso non mancano, ovviamente, ostacoli e criticità. Come noto, le applicazioni di machine learning e AI tradizionale e anche quelle basate su large language model hanno bisogno di notevole potenza di calcolo e storage per funzionare, e dunque il 78% degli intervistati ammette il problema dell’impatto ambientale elevato. Al momento, nella nicchia (8%) di aziende che prevede di realizzare internamente il training di algoritmi proprietari, la metà circa ha adottato misure per ridurre i consumi e le emissioni inquinanti. Il 68% degli executive pensa che in azienda serviranno nuove competenze, e dunque investimenti per la formazione del personale.

 

“L’AI generativa”, ha commentato Monia Ferrari, managing director di Capgemini Italia, “rappresenta un driver di trasformazione per lo sviluppo di innovazioni all’interno delle aziende, dal momento che accelera l’implementazione di casi d’uso specifici di settore per creare valore, e non c’è da sorprendersi che sia già tra le priorità di quasi tutte le grandi organizzazioni. Sebbene l’AI generativa possa offrire numerosi vantaggi sia alle aziende sia ai dipendenti, sarà indispensabile adottare un approccio incentrato sull’essere umano, che consenta di portare su scala le tecnologie e implementare le linee guida necessarie per promuovere la fiducia sul posto di lavoro. Man mano che le aziende accelerano il loro percorso verso l’AI generativa, devono assicurarsi di implementarla in modo sostenibile in tutta l’organizzazione”.

 

Capgemini snocciola, in particolare, cinque consigli per un’adozione responsabile e proficua dell’Ai generativa: integrarla all’interno della strategia e delle attività aziendali; adottare un approccio centrato sull’essere umano; focalizzarsi sugli sviluppi sostenibili; definire delle linee guida sull’utilizzo; creare sistemi di AI responsabili e degni di fiducia.

 

 

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