15/06/2014 di Redazione

Amazon Web Services, un successo anche in Italia

Adam Selipsky, vice presidente responsabile per la global business strategy di Aws, racconta a ictBusiness.it quali sono i piani per il nostro paese, dove da quest’anno è operativo un ufficio locale. E spiega come Amazon possa fare la differenza.

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Amazon Web Services (Aws) è nata a marzo del 2006, iniziando a offrire ai clienti sviluppatori l’accesso ai servizi di infrastruttura in-the-cloud basati sulla piattaforma di tecnologia back-end di Amazon. Da allora è stata fatta molta strada. Aws è disponibile per i clienti di dieci regioni negli Stati Uniti, Europa, Brasile, Cina, Giappone, Singapore e Australia. La piattaforma di cloud computing di Amazon fornisce una serie di servizi, che comprendono potenza di elaborazione e sistemi di storage, mettendo a disposizione strumenti flessibili e personalizzabili. L’Aws Marketplace offre oltre 1.400 programmi. Le aziende non hanno quindi bisogno di spendere tempo e denaro per gestire il proprio data center o un servizio di co-location ma, secondo il modello del “pay per use”, pagano solo le risorse utilizzate. In questo modo possono dedicarsi alla crescita reale del loro business o alla differenziazione dell’offerta per i clienti.

Adam Selipsky è vice presidente responsabile per la global business strategy di Amazon Web Services.


Attualmente Aws fornisce i suoi servizi a centinaia di migliaia di clienti in 190 paesi, a più di ottocento agenzie governative, tra cui la Nasa e il National Institutes of Health e Department of Human Health Services, e tremila istituti di istruzione. Tra i clienti ci sono aziende in rapida crescita, come Pinterest, Spotify, Dropcam, Airbnb ed Etsy, oltre a brand consolidati quali Dow Jones, Shell, Kempinski Hotel Group, Schneider Electric, Bankinter (la quinta più grande banca della Spagna), Samsung, l’aeroporto di Norimberga, SunCorp. Dal gennaio 2013 la base clienti dell'Aws Marketplace è aumentata del 700 per cento. Secondo il più recente report Magic Quadrant for Infrastructure-as-a-Service di Gartner, Aws è per il terzo anno consecutivo il leader incontrastato del mercato con una capacità elaborativa cinque volte superiore rispetto a quella totale degli altri 14 provider. È posizionata nel quadrante “leader” grazie alla completezza di visione e alla capacità di esecuzione.

Per capire meglio questa storia di successo, ictBusiness.it ha parlato con Adam Selipsky, Aws VP, Responsabile per la global business strategy di Aws, che ha evidenziato il valore della piattaforma, esaminando il mercato italiano e globale, spiegando le tendenze del settore e le strategie che Amazon sta mettendo in atto.

Quali sono le ragioni del successo di AWS?
Da sempre siamo concentrati sull’innovazione per conto dei nostri clienti. Per esempio, nel 2012 abbiamo lanciato quasi 160 servizi e funzionalità significative e altre 280 nel 2013. Ad aprile di quest’anno eravamo già arrivati a ben 126. Un’altra carta vincente è senz’altro la nostra filosofia di prezzo semplice e coerente: tendiamo a operare offrendo alti volumi a fronte di bassi margini aziendali. È per questo che abbiamo abbassato i prezzi in 43 diverse occasioni nel corso degli ultimi anni, senza avere nessuna pressione competitiva. La riduzione più recente risale alla fine di aprile 2014 ed è stata del 63 per cento per lo Storage Gateway. A tutto questo si aggiunge la ‘customer obsession’, ovvero il focus sulle esigenze del cliente. Tante aziende non lo fanno. Per ogni nuovo servizio software, prima di dare il via agli sviluppatori, facciamo un comunicato e un documento in cui ne indichiamo dettagliatamente i benefit e i valori per il cliente. Importante anche quello che definiamo ‘long term focus’: non ci focalizziamo sui risultati di vendita del trimestre, ma costruiamo il servizio al cliente pensando al business proiettato nel futuro, a lungo termine.

Quali sono le differenze tra mercato americano ed europeo?
Ci sono molte similarità, piuttosto che differenze. Per esempio, le startup in Europa come negli Stati Uniti non vogliono correre rischi legati a investimenti di capitale, acquistando hardware e software che potrebbe non servire. Aws ha cambiato la storia del business, permettendo a queste aziende in rapida crescita di risparmiare fino al 90 per cento sul costo della loro struttura. Negli Stati Uniti abbiamo grandi nomi come Pinterest o Airbnb, mentre in Italia posso citare musiXmach, che è diventato rapidamente il catalogo di testi musicali più grande al mondo con oltre sette milioni di testi in ben 32 lingue diverse e dieci milioni di utenti.


 
Quali sono i mercati che crescono di più e quelli con maggiore potenziale?
Senz’altro Italia, Germania, Francia, Uk, Spagna e Israele, ma vediamo grandi potenzialità anche in piccoli paesi. Aws sta crescendo molto rapidamente e di conseguenza siamo fiduciosi che un forte incremento arrivi anche da altri stati dell’Asia, dagli Stati Uniti e dall’Europa. Le risorse messe a disposizione in ogni mercato per far conoscere le nostre offerte a livello locale sono molte: webinar, materiale marketing nelle varie lingue e così via. Globalmente stiamo investendo in modo significativo sui team locali - come negli Stati Uniti, in Australiae in Asia - per permettere alle nostre risorse di lavorare al meglio con i diversi clienti.

Qual è la situazione nel nostro paese?
I clienti italiani sono stati tra i primi ad adottare i servizi cloud. Da quando abbiamo fatto il lancio in Europa, nel novembre 2007, abbiamo visto da una parte un'accelerazione delle aziende nell’adottare i nostri servizi e dall’altra una crescita rapida dei team locali in grado di lavorare e supportare i clienti che vogliono migrare nella cloud. Nel 2014 Aws ha aperto un ufficio italiano, per supportare la crescita a cui stiamo assistendo nel paese. Ora abbiamo team di account manager, solutions architect, trainer, professional service, technical account manager, support engineer e molti altri, che lavorano con i clienti in Italia e in tutta Europa, operando in ogni mercato verticale. Inoltre, stiamo anche aiutando i nostri clienti con corsi in lingua italiana, webinar e personale disponibile a supportarli nel passaggio al cloud Aws nella loro lingua locale. Un segmento dove abbiamo buona presenza è quello delle consumer application, in cui è difficile prevedere i momenti di picco. Abbiamo clienti che usano da trecento server virtuali fino a oltre cinquemila in due giorni: cosa impossibile da fare con i propri server locali. Un altro trend che notiamo è che molte aziende stanno usando Aws per lo sviluppo e il test delle applicazioni. Un terzo filone è quello delle organizzazioni che gestiscono i big data - dalle banche alle case farmaceutiche - per le quali è molto dispendioso raccogliere, archiviare e processare i dati. Aws in questi casi è la piattaforma ideale.

Quali sono i vostri clienti in Italia?
Vale la pena citare per la forte crescita Brainmote, una startup italiana fondata con l’unico scopo di creare un cortometraggio sul Concerto del Primo Maggio a Roma. Per commemorare l'evento del 2013, la società ha creato l'applicazione 1Mvideo (che significa un milione di video) che permetteva a tutti coloro che partecipavano al concerto di inviare il proprio video, mettere insieme i vari pezzi e creare un film. Grazie al sostegno di Aws, è stata in grado di avere sufficiente infrastruttura per creare il film e chiudere il progetto subito dopo: infatti hanno pagato solo la potenza di elaborazione utilizzata senza dover fare investimenti inutili dopo l'evento. Come risultato, Brainmote ha potuto selezionare i migliori video (quattromila) per realizzare un film collettivo, un social movie dal titolo ‘One Million Eyes, Baby’.



Un altro esempio è Gucci, per cui la responsabilità sociale è parte fondamentale della sua mission. In questo progetto rientra, per esempio, la volontà di garantire uno staff aggiornato, attento e rispettoso dell’etica e filosofia della società. Gucci ha così sviluppato un programma di formazione che unisce l’approccio in aula alla tecnologia per aiutare il personale a migliorare. Per raggiungere questo obiettivo ha realizzato un'infrastruttura basata su cloud utilizzando Aws. Ora è in grado di usufruire di strutture di formazione on-demand, quando ne ha bisogno, e pagare solo per le risorse usate.

Abbiamo anche Lamborghini, che in occasione del lancio dell’Aventador J ha deciso di “migliorare” la sua presenza online, avendo il sito ospitato su un'infrastruttura obsoleta. La società voleva scalabilità, flessibilità e costi vantaggiosi, elementi tipici del cloud. Passando ad Aws ha potuto gestire le fasi di sviluppo e testing della piattaforma in un paio di giorni. Il sito è andato online in meno di un mese ed è stato in grado di sostenere l’aumento di traffico del 250 per cento determinato dal lancio della loro nuova auto sportiva. Utilizzando Aws, Lamborghini ha ridotto il costo dell’infrastruttura del 50 per cento, ottenendo allo stesso tempo migliori prestazioni e scalabilità. Oggi il loro time-to -market è vicino a zero.

In Italia vantiamo altri clienti come Seat Pagine Gialle, Imperia&Monferrina, Vodafone Italy, Goodyear Dunlop Tires Italy, Canon, il Politecnico di Milano e l’Agenzia Spaziale Europea (Esa). Tra le startup, oltre a MusiXmatch di cui abbiamo già parlato, ci sono Beintoo, Chili, Simplicissimus, Spreaker.

Quali sono le tendenze e quali strategie state mettendo in atto?
A livello globale è nostra intenzione continuare a espanderci dal punto di vista geografico. A questo proposito apro una piccola parentesi: siamo in oltre 190 paesi, abbiamo regolarmente picchi di 1,5 milioni di richieste al secondo e disponiamo di un set di servizi altamente scalabile che offriamo ai nostri clienti che possono salvare sui nostri data center qualsiasi oggetto (abbiamo clienti che memorizzano centinaia di petabyte su Aws). E ogni giorno aggiungiamo tanta capacità quanta ne serviva ad Amazon quando era un’azienda da sette miliardi di dollari. Non esiste un data center al mondo capace di garantire che non avrà mai problemi. Noi facciamo in modo di archiviare i file dei clienti diverse volte su data center multipli in differenti location, così da scongiurare la possibilità di perdita dei dati.


Quello che sta accadendo con il cloud computing, ed è il motivo per cui tutti ne parlano, è che i data center saranno sempre più piccoli e specializzati. Chissà quando, ma aziende come Aws sostituiranno i centri di elaborazione dati di proprietà delle aziende. Ciò che serve alle imprese è poter disporre di server infinitamente grandi. Parte importante della nostra strategia è quella di essere “vicini” ai clienti e continuare ad aggiungere nuove Region (due all’anno se riusciamo), creare strutture locali, team sul campo a supporto: ovviamente abbiamo bisogno di tempo per scegliere le persone giuste, mantenendo le peculiarità legate alla cultura del luogo.

In ultimo, ma non per questo meno importante, l’elemento partner. Fin dall’inizio abbiamo puntato a creare un ecosistema fatto di software provider, system integrator e consulenti. Lavoriamo con i maggiori system integrator al mondo tra cui Cap gemini, Sas, Accenture, ma per noi sono importanti anche quelli locali come Storm Reply, una divisione del Gruppo Reply, e New Vision - un fornitore di software e un partner tecnologico, che ha sviluppato un sistema di content management (Cms) cloud-based, chiamato 4Me.

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