La funzione SearchGPT debutta all’interno di ChatGpt: OpenAI fa fare un altro passo avanti, esplicito, in quel percorso di convergenza tra intelligenza artificiale e motori di ricerca iniziato, in realtà, ben prima che si parlasse quotidianamente di chatbot e di large language model. Il funzionamento di Google Search almeno negli ultimi cinque anni si è profondamente evoluto, aggiungendo sempre più funzionalità di AI in modo da fornire agli utenti non più una semplice lista di risultati ma contenuti fatti e finiti, riassunti, suggerimenti, liste di domande e risposte. Poi, appunto, sono arrivati i large language model e grazie ai Gpt (Generative Pre-trained Transformer) di OpenAI la sua alleata Mircrosoft ha via via arricchito Bing con capacità di intelligenza artificiale generativa.
Ora è la stessa OpenAI a far fare un salto evolutivo speculare al suo ChatGpt. Il chatbot già poteva eseguire ricerche Web ma ora può farlo “in modo più efficace”, spiega l’azienda, fornendo “risposte rapide e tempestive con link a fonti Web pertinenti, per le quali in precedenza era necessario rivolgersi a un motore di ricerca”. Cliccando sul pulsante “fonti”, sotto alla risposta fornita dal chatbot, si visualizzano nella barra laterale tutti i riferimenti ad articoli, blog post e via dicendo.
Un dettaglio non irrilevante, quello della fonte consultabile, perché uno dei grandi problemi delle applicazioni “generaliste” di AI generativa (quelle non sottoposte a fine-tuning o a procedure Rag su specifici domini di conoscenza) è la probabilità di risposte imprecise o errate. La società di San Francisco ha spiegato di aver lavorato con “fornitori di notizie e dati per aggiungere informazioni sempre aggiornate e nuovi design visual per alcune categorie, come meteo, azioni, sport e notizie”. L’azienda di Sam Altman ha l’endorsement di gruppi editoriali e agenzie di stampa come Associated Press, Reuters, Axel Springer, Condé Nast, Dotdash Meredith, Financial Times, GEDI, Hearst, Le Monde, News Corp, Prisa (El País), The Atlantic, Time e Vox Media.
“Siamo convinti che la ricerca condotta con l’intelligenza artificiale sarà, in nel prossimo futuro e per le prossime generazioni, una modalità preferenziale per accedere alle informazioni”, ha dichiarato Louis Dreyfus, Ceo di Le Monde. “Inoltre, la collaborazione con OpenAI posiziona Le Monde in prima linea in questo cambiamento: ci permette di testare le innovazioni in fase iniziale, salvaguardando i valori fondamentali e l’integrità del giornalismo”.
Il modello alla base di SearchGpt è una versione ottimizzata di GPT-4o, su cui è stato eseguito un “post-training” con nuove tecniche di generazione di dati sintetici, tra cui la distillazione dei risultati di OpenAI o1-preview.
La nuova funzione sa riconoscere il tono usato nel quesito di ricerca. “Se si pone una domanda in modo naturale e colloquiale, ChatGpt sceglierà con quali informazioni tratte dal Web rispondere”, ha spiegato l’azienda. “Se si cambia il modo di porre le domande, approfondendo la richiesta, ChatGpt prenderà in considerazione l’intero contesto della chat per dare una risposta ancora migliore”. Inoltre è possibile scegliere se eseguire ricerche con SearchGpt lasciando che il chatbot confezioni una risposta fatta e finita, oppure usare ChatGpt come semplice interfaccia ponte e, cliccando sull’icona “ricerca”, effettuare una ricerca manuale sul Web.
SearchGpt è già disponibile nelle applicazioni desktop e mobile e tramite chatgpt.com per coloro che si erano iscritti alla lista d’attesa, oltre che per i clienti di ChatGpt Plus e Team. Il roll out proseguirà per gli utenti con abbonamento Enterprise ed Edu nelle prossime settimane, per poi arrivare nel corso dei prossimi mesi anche ai non abbonati. OpenAI continuerà a lavorare per migliorare le capacità di SearchGpt, in particolare in aree come lo shopping e i viaggi, e di voler sfruttare le capacità di ragionamento della serie OpenAI o1 per effettuare ricerche più approfondite. Inoltre l’esperienza di motore di ricerca sarà, in futuro, integrata anche in Canvas (interfaccia di ChatGpt per sviluppatori) e nell’interfaccia vocale Advanced Voice.