19/05/2025 di redazione

ChatGpt guadagna abilità in programmazione software con Codex

OpenAI ha integrato all’interno del chatbot un agente AI ottimizzato per il software engineering. Può svolgere compiti in parallelo e salva i dati i un repository privato.

OpenAI lancia il suo primo agente AI ottimizzato per il software engineering, Codex, portandolo all’interno di ChatGpt.  Codex è un agente di supporto alla programmazione basato su cloud e capace di eseguire diversi compiti, anche in parallelo: può rispondere a domande dell’utente ma anche scrivere codice per aggiungere nuove funzionalità, correggere bug e proporre pull request per la revisione. Per preservare la privacy e la sicurezza dei dati dell’utente (o azienda), ogni attività viene eseguita in un ambiente isolato in cloud, preconfigurato con un repository privato.

OpenAI ha già testato questo nuovo strumento, oltre che internamente, su clienti come Cisco, Temporal, Superhuman e Kodiak, che utilizzano Codex per velocizzare i rilasci di software, per rifattorizzare i codebase e per realizzare test di qualità superiore. Ora questa novità debutta come anteprima di ricerca, allineandosi alla strategia di “deployment iterativo”, come la chiama OpenAI. Il rollout è già cominciato per gli utenti di ChatGPT Pro, Enterprise e Team, mentre arriverà prossimamente sui piani Plus ed Edu.

Come funziona Codex

L’agente si basa su codex-1, una versione di OpenAI o3 ottimizzata per il software engineering. L’addestramento è stato realizzato con reinforcement learning (un tipo di machine learning in cui, come per il famigerato cane di Pavlov, si dà una “ricompensa” o una penalità per incoraggiare o scoraggiare determinati comportamenti) su compiti di programmazione reali in diversi ambienti. L’obiettivo era ottenere un’AI che genera codice simile allo “stile umano”, ha spiegato OpenAI, e che rispecchi le preferenze tipiche delle pull request, segua con precisione le istruzioni e sia in grado di eseguire iterativamente i test fino a ottenere un risultato positivo.

Codex è accessibile dalla barra degli strumenti di ChatGPT. Dopo aver scritto il prompt, è sufficiente cliccare su “Code” per generare una proposta di codice o su “Ask” per porre domande su un determinato codebase. Ogni task viene elaborato indipendentemente dall’altro all’interno di un ambiente isolato, in cui è stato precaricato il codebase su cui si lavora. Codex può anche leggere e modificare file, oltre che eseguire comandi, test e controlli. La durata dei task varia sensibilmente, da un minuto a mezz’ora, a seconda della complessità della richiesta, e nel frattempo è possibile vedere il progresso dell’attività in tempo reale.

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Attenzione alla sicurezza

L’azienda di Sam Altman ha più volte ribadito di voler dare priorità alla sicurezza e alla trasparenza nell’intelligenza artificiale, e in Codex questo significa poter verificare gli output dell’agente AI attraverso citazioni, log e risultati di test. Lo strumento è stato progettato in modo da rifiutare le richieste di creazione di codice malevolo (e ci auguriamo sia così non solo in teoria, perché negli ultimi anni abbiamo avuto sotto agli occhi innumerevoli abusi dell'AI generativa, tra disinformazione, truffe e plagio). In caso di dubbi o di fronte a test falliti, l’agente comunica chiaramente il problema all’utente, il quale potrà decidere come proseguire.

Una volta completato il task, l’agente può modificare l’ambiente di codice. Prima che ciò accada, però, gli utenti possono rivedere i risultati, chiedere ulteriori revisioni, aprire una richiesta pull di GitHub oppure, se sono soddisfatti, integrare direttamente i cambiamenti nel proprio ambiente di codice privato. “Rimane essenziale che gli utenti possano rivedere e validare tutto il codice generato dall’agente prima di integrarlo ed eseguirlo”, ha scritto OpenAI. Per quanto riguarda la sicurezza e riservatezza del codice, si è scelto di far lavorare Codex in un ambiente isolato e offline, non connesso a Internet né ad API esterne.

Una professione a rischio?

Qualcuno li chiama "assistenti", qualcuno "agenti", ma in ogni caso nel mercato (e non solo per il software engineering) si sta delinando una convergenza tra piattaforme e servizi di AI generativa e strumenti di AI agentica. Codex in ChatGpt è aggiornamento che lascia intravedere un futuro possibile: la conquista, da parte dell’intelligenza artificiale, di un’abilità professionale che finora era stata solo parzialmente intaccata da questa tecnologia, cioè la programmazione software. Ne sono esempi, oltre alla novità di OpenAI, anche funzionalità come Claude Code di Anthropic e Gemini Code Assist di Google. 

Quella degli sviluppatori, una professione altamente ricercata sul mercato del lavoro, ha già cominciato a diventare meno appetibile? Guardando all’ultima tornata di licenziamenti annunciata da Microsoft, verrebbe da pensarlo: il 40% circa delle posizioni che verranno tagliate è nell'area del software engineering. 

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