Entrando nel nuovo Solaria Space di Deloitte, recentemente inaugurato a Milano, si rimane sorpresi due volte. La prima è per la bellezza degli spazi, situati all’interno del nuovo campus della multinazionale, progettato negli anni Cinquanta da Gio Ponti, Antonio Fornaroli e Piero Portaluppi e riqualificato su iniziativa di Pimco Prime Real Estate, asset manager per gli investimenti immobiliari del Gruppo Allianz (proprietario degli immobili), in collaborazione con lo studio Skidmore, Owings & Merrill. La seconda è per la presenza, a tratti inquietante, di un’intelligenza artificiale (Solaria, appunto) che fa da padrona di casa.
Solaria è stata progettata da Deloitte e prende il meglio dalle intelligenze artificiali generative (e non solo) come ChatGPT, Gemini e Llama (quest’ultima utilizzata in modalità on-premise e “custode” dei dati aziendali, che in questo modo non vengono esposti in cloud). Governa l’intero spazio dello showroom-laboratorio, pensato per far toccare con mano ai clienti le potenzialità dell’AI, e risponde quindi vocalmente alle richieste dei visitatori, visualizzando dati e immagini sui monitor presenti nell’ambiente , ma anche “abitando”, ad esempio, i robot che si muovono all’interno del perimetro.
Lo spazio, almeno in questa fase iniziale, è diviso in alcune aree demo, dedicate al manufacturing, al marketing digitale, alla finanza e alle diverse industry in cui la GenAI promette di far guadagnare efficienza e competitività.
Il campus milanese di Deloitte
Deloitte crede nell'intelligenza artificiale
L’apertura di Solaria Space a Milano, che segue quella dello spazio di Roma lo scorso aprile, si inserisce nella strategia globale di Deloitte sulla GenAI. Oltre a Solaria Space, la multinazionale in Italia ha istituito il Centro di Eccellenza per la GenAI (CoE), guidato da Lorenzo Cerulli, GenAI leader ed enterprise technology & performance leader per Deloitte Central Mediterranean. Il centro si avvale della collaborazione di partner tecnologici come Nvidia, Google Cloud, Aws, Ibm e Meta e di un team di professionisti specializzati: esperti in strategia di trasformazione digitale, architetti di sistema, analisti di dati, sviluppatori software e prompt engineer dedicati all’ottimizzazione dei prompt, ovvero le richieste testuali che vengono impartite ai modelli alla base delle soluzioni GenAI.
“L’AI e la GenAI sono tecnologie dirompenti, destinate a cambiare in profondità l’economia e la società nel complesso”, ha dichiarato Fabio Pompei, Ceo di Deloitte Italia. “Anche le imprese europee devono cogliere le opportunità di questa grande trasformazione. In Deloitte siamo consapevoli dell’importanza di questa sfida e, per questo, il nostro network ha deciso di investire oltre 3 miliardi di dollari sulla GenAI entro il 2030”.
Lo spazio Solaria di Deloitte a Milano
Gli impatti sulle aziende
Solaria Space è un’iniziativa inserita in un contesto strategico ben ponderato dalla multinazionale. Secondo Deloitte, infatti, l’adozione della GenAI in Italia potrebbe generare un incremento di valore delle grandi imprese compreso tra i 149 e i 446 miliardi di euro nel medio-lungo termine . Secondo uno studio realizzato dalla stessa società di consulenza, il 78% delle imprese intervistate prevede di aumentare gli investimenti in GenAI , mentre il 74% ha già ottenuto un ritorno sugli investimenti pari o superiore alle attese e due aziende su tre registrano un ROI oltre il 30%.
Sempre secondo Deloitte, l’adozione della GenAI da parte delle grandi imprese in Italia potrebbe portare a un aumento dei margini stimato tra il 5% e il 15% nel medio-lungo termine. Questo l’impatto calcolato sulle aziende con fatturato superiore a 50 milioni di euro e almeno 250 dipendenti. Le stime emergono dal paper “Generative Tomorrow. The Future Unveiled, starring GenAI”, presentato proprio in occasione dell’inaugurazione di Solaria Space. Secondo lo studio, i settori industriali con il più alto incremento di valore potenziale sono quello finanziario e l’energetico, un valore calcolato rispettivamente tra i 33 e i 99 miliardi di euro e tra i 22 e i 67 miliardi di euro.