È elastico e si basa sulla tecnologia Oled, ormai in voga oggi anche nel segmento degli smartphone. È il nuovo schermo realizzato da Samsung che verrà presentato al Sid 2017 (Society for Information Display), evento di settore che apre oggi i battenti a Los Angeles. Non è il primo pannello flessibile svelato dal colosso sudcoreano, né da altri competitor come Lg, ma il prodotto presenta un paio di novità assolute. Innanzitutto, questo schermo da 9,1 pollici si può piegare su entrambi i lati (cosa fino ad oggi non fattibile) e supporta pressioni locali, estendendosi fino a 12 millimetri senza perdere troppa risoluzione e tornando poi alla forma originaria. La tecnologia si trova ancora in una primissima fase, anche perché i display estensibili sono molto più complessi da sviluppare.
Secondo il chaebol, pannelli di questo genere potrebbero essere utilizzati virtualmente ovunque: dagli smartphone fino all’automotive, passando da dispositivi indossabili e sistemi di infotainment. Trattandosi di un primo prototipo non è dato sapere se il progetto di Samsung arriverà mai alla produzione di massa. Ma, anche se lo schermo dovesse mantenere le promesse, è probabile che si dovrà aspettare ancora qualche anno.
Per i pannelli flessibili la società di ricerca Ihs Markit prevede nel 2020 un mercato da 15,7 miliardi di dollari, che quindi triplicherà di valore rispetto al 2017. Ma l’azienda sudcoreana, tramite la propria divisione Display, mostrerà durante il Sid anche altre soluzioni innovative. Tra queste spiccano uno schermo Oled da 5,09 pollici, dotato di tecnologia stereoscopica 3D per migliorare la fruizione della realtà virtuale, e un mini-pannello da 1,96 pollici con risoluzione 4K.
La ridotta superficie e l’altissima definizione garantiscono una densità di pixel per pollice mai vista prima, pari a 2.250 ppi. Anche in questo caso l’ambito applicativo migliore è quello della realtà virtuale: avvicinare così tanto i pixel permette di eliminare il cosiddetto effetto “screen door” che affligge i visori per la Vr. Si tratta di un noto problema causato dalla poca distanza fra occhio e schermo, che porta a notare le linee che separano i singoli pixel.