29/08/2023 di Redazione

Ibm, strumenti e consulenza a supporto della sostenibilità

Carbon Calculator è solo l’ultimo tassello di una proposizione che spazia dall’asset management alla gestione degli edifici, dalle soluzioni infrastrutturali ai servizi per le aziende. Stefania Asti, Sustainability Software Sales Leader di Ibm Italia, ana

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Essere sostenibili per le aziende è una sfida articolata, che mette in campo revisioni organizzative e tecnologiche, ma deve necessariamente partire da una conoscenza il più possibile precisa del proprio specifico “stato delle cose”. Per questo Ibm ha da poco iniziato a proporre Cloud Carbon Calculator, una soluzione, sotto forma di dashboard, basata sull’intelligenza artificiale e progettata per fornire ai clienti l’accesso ai dati sulle emissioni di gas serra e aiutare a gestire la carbon footprint del cloud.

I clienti possono utilizzare i filtri per visualizzare i profili delle emissioni anche per singoli servizi cloud e alle sedi, oltre a una varietà di servizi, a partire da quelli dell'infrastruttura classica e cloud native comunemente utilizzati, che prevedono una maggiore copertura dei servizi pianificata su base trimestrale. Lo strumento consente di individuare i punti critici delle emissioni di gas serra e delle opportunità di miglioramento, ma anche di utilizzare i dati per realizzare i propri report Esg.

Quest’ultimo aspetto consente di allargare la riflessione da quello che può apparire come uno strumento di base per misurare i progressi in termini di impatto ambientale legato alla tecnologia al più generale e complesso tema dell’allineamento a obiettivi dettati da normative e pressioni del mercato, ma anche soggetto a limiti e preoccupazioni: “Uno studio che abbiamo condotto di recente su 2.500 manager e 20mila consumatori indica che circa tre quarti delle aziende vede la tematica Esg come centrale per le proprie strategie di business”, osserva Stefania Asti, Sustainability Software Sales Leader di Ibm Italia, “e una percentuale più o meno analoga ritiene che da qui possano derivare nuovi ricavi. Tuttavia, il 41% dei manager lamenta un’inadeguata gestione dei dati su questo fronte e, quindi, se il 95% delle imprese ha inserito obiettivi Esg nei propri piani, solo il 10% ha fatto progressi significativi”.

Stefania Asti, Sustainability Software Sales Leader di Ibm Italia

La congiuntura è senza dubbio delicata. La crisi energetica, l’instabilità geopolitica e l’aumento dei prezzi non rende semplice eseguire politiche sostenibili ritenute ancora onerose. Tuttavia, la trasformazione digitale può essere un volano per accelerare anche su questo fronte e anche in Italia tanto le grandi aziende quanto le Pmi si stanno muovendo quantomeno dal punto di vista organizzativo, creando comitati dedicati o definendo in organico figure di sustainability manager, spesso destinate a rispondere direttamente ai consigli d’amministrazione: “I vendor devono proporre soluzioni sostenibili e accessibili, adottando principi di efficienza in tutti gli ambiti possibili, dai siti di produzione agli approvvigionamenti, dall’organizzazione del personale all’economia circolare”, aggiunge Asti.

Ibm ha deciso di supportare in vario modo le aziende impegnate nella definizione e in un’esecuzione convinta e disciplinata degli obiettivi di sostenibilità. Dal punto di vista un po' più strategico e organizzativo, la struttura di consulenza si propone di affiancare i clienti nella definizione dei passaggi corretti per raggiungere risultati concreti, dei quali poi dar conto attraverso un’attività di reporting rafforzata dallo scorso anno con l’acquisizione di Envizi, società australiana specializzata nella gestione delle performance legate all’ambiente, grazie a una piattaforma capace di raccogliere oltre 500 tipi di dati riconosciuti a livello europeo e globale.

Anche diverse soluzioni del proprio portafoglio racchiudono elementi utili per supportare obiettivi di sostenibilità: “La suite Environmental Intelligence è studiata per aiutare le imprese a creare processi operativi più resilienti e sostenibili”, conferma Asti, “ma anche prodotti come l’asset management di Maximo o i servizi di supply chain di Sterling viaggiano nella stessa direzione. Fondamentale è poi la componente di gestione delle infrastrutture It e dei data center, con soluzioni progettate per migliorare l’efficienza sui carichi in gestione dinamica o per la rivisitazione delle applicazioni”.

Diverse sono già le realtà con le quali in Italia Ibm sta lavorando anche sul fronte della sostenibilità. Hera, per esempio, ha sviluppato un sistema di gestione dei rifiuti e del loro riciclo che può riconoscere anche eventuali errori nello smaltimento, mentre Autostrade per l’Italia ha sfruttato proprio la tecnologia di asset management Maximo per una schedulazione delle attività di manutenzione costruita su un consistente insieme di dati. Con Roma Capitale, invece, Ibm ha lavorato su un progetto di ottimizzazione delle prestazioni e dei costi dell’hardware utilizzato, mentre con Metropolitana Milanese è stato co-sviluppato un sistema per la gestione del servizio idrico e degli impianti con l’utilizzo di tecnologia IoT in cloud.

Delle sfide legate alla sostenibilità e delle esperienze già realizzate, si parlerà nel corso dell’evento Ibm Think Milano, in programma il prossimo 14 settembre. Consultate qui il ricco programma, le modalità di registrazione e di personalizzazione della propria agenda.

 

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