24/05/2017 di Redazione

Il cloud è multiforme e le app fanno da traino per F5 Networks

L'azienda di Seattle ha presentato nuovi servizi utili per la migrazione di applicazioni sulla nuvola ed esteso al'l'infrastruttura di Google la propria soluzione Big-Ip Virtual Edition. Rimancando come il mondo aziendale si stia muovendo verso ambienti

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Il mondo aziendale non si sta spostando semplicemente verso il cloud, ma verso un cloud “misto”, un multicloud. Questa trasformazione è uno dei temi conduttori Agilty, convention di F5 Networks in corso in questi giorni a Barcellona, accanto alla discussione sulle architetture a microservizi e sulle applicazioni (tant'è che oggi sempre più si parla di “app economy”). La nuova edizione dell'annuale indagine State of Application Delivery 2017, che la società si Seattle – specializzata in Application Delivery Controller e Web application firewall ha realizzato sondando 2.200 clienti nel mondo, mette in evidenza come il 32% delle aziende abbia acquistato soluzioni sul cloud pubblico, il 20% già abbia portato la metà delle proprie applicazioni sulla nuvola, ma soprattutto circa l’85% sia orientato verso architetture multicloud.

 

Attraverso le applicazioni, invece, si stanno concretizzando il cambiamento delle relazioni fra le aziende e i propri interlocutori o clienti, la creazione di valore e la ricerca di nuove fonti di profittabilità.Le applicazioni sono il motore che sta guidando la trasformazione”, ha confermato François Locoh-Donou, da poco tempo nominato Ceo di F5, “sia in ambito business sia più in generale a livello sociale. La spina dorsale del cambiamento trainato dalla tecnologia è il cloud, con tutto ciò che questa scelta si porta dietro anche in termini di controllo e protezione dei dati”. Lo studio The Future of Apps, realizzato da Foresight Factory in ambito Emea, evidenzia invece come si stia andando verso forme di collaborazione sempre più proattive e trasparenti (anche grazie all'Internet of Things), verso il computing cognitivo, verso la realtà virtuale e aumentata, e verso una decentralizzazione delle reti legata a tecnologie come blockchain e ad architetture come l'edge computing.

 

Gli sviluppi in direzione del cloud, in particolare, stanno creando sfide in qualche modo inattese per i Cio, inizialmente convinti dalle promesse di una maggiore agilità, scalabilità on demand e costi più bassi. “Il viaggio del cloud”, ha puntualizzato Sangeeta Anand, senior vice president della divisione Product management & marketing, “nella realtà, non è facile o economico come si potrebbe immaginare La gestione di differenti provider sta diventando sempre più comune, ma pone nuove complessità e può creare inefficienza nell’allocazione delle risorse o nel time-to-market. Ma soprattutto non solleva i responsabili It dal presidio sulla sicurezza”.

 

Nella logica del supporto multicloud, F5 Networks ha introdotto alcune novità, fra cui un'estensione della presenza di Big-Ip Virtual Edition sulle principali infrastrutture pubbliche (Google Cloud è stata aggiunto ad Aws e Microsoft Azure) e la disponibilità su GitHub di template che intendono ridurre la complessità dello spostamento di applicazioni in cloud. A questo si aggiunge la disponibilità della soluzione di interconnessione proxy-based Application Connector, che consente di integrare servizi applicativi a partire dal cloud pubblico, rilevando automaticamente nuove istanze di qualunque fornitore cloud e collegandole ai data center delle aziende o a location hosted. “Questo”, ha spiegadno Anand, “significa che il medesimo livello di sicurezza, prestazioni e disponibilità garantita on-premise nei data center viene trasferito nel cloud. Le migrazioni fra provider pubblici sono così ampiamente semplificate, poiché non occorre più migrare servizi o applicazioni”.
 

Più indirizzati agli ambienti privati, invece, sono i template e package per la piattaforma OpenStack, ma soprattutto Container Connector, uno strumento che si propone di facilitare il provisioning di servizi per applicazioni containerizzate e integrare funzionalità di orchestrazione da framework come Kubernetes e Mesos/Marathon.


 

Locoh-Donou, amministratore delegato di F5 Networks

 

Quanto esibito ad Agility 2017 evidenzia un’evoluzione della strategia di F5: l'azienda vuole assicurare sempre maggior supporto alla disponibilità di applicazioni in ogni tipologia di ambiente, non semplicemente nel classico data center, ma anche nelle infrastrutture cloud pubbliche e private, e sempre con lo stesso livello di prestazioni e protezione. Attraverso questa via, l’azienda mostra la volontà di non rimanere ancorata alla propria tradizione. Il mercato degli Adc, infatti, pur rimanendo la fonte primaria di business sta andando in direzioni non troppo favorevoli per via della costante ascesa delle soluzioni virtualizzate e della presenza più diretta dei cloud service provider come Amazon Web Services e Microsoft. Complementare alla sicurezza più tradizionale, qualche mese fa è stata annunciata la linea di prodotti Herculon, che comprende Ssl Orchestrator (gestione di policy dinamica e context-based sui flussi di traffico fra diversi dispositivi di rete e sicurezza) e DdoS Hybrid Defender.

 

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