18/04/2025 di Giancarlo Calzetta

L’AI nello sviluppo software: un acceleratore che bisogna saper usare

L’adozione dell’intelligenza artificiale nella scrittura del codice sta ridefinendo il modo in cui le aziende costruiscono prodotti digitali. In Salesforce, il 20% del codice Apex introdotto in produzione proviene già da sistemi di generazione automatica.

Sviluppatore-AI-ChatGPT Image 18 apr 2025, 18_39_05.png

Che l'IA avrà conseguenze notevoli nelle aziende che sviluppano software (per altri o per loro stesse) è dato ormai per assodato, ma come si quantificano? E come si verificheranno? Iniziamo ad avere delle risposte. Da una intervista che Jayesh Govindarajan, Senior Vice President of Salesforce AI, ha rilasciato a VentureBeat emerge che in Salesforce il 20% del codice APEX introdotto in produzione proviene già da sistemi di generazione automatica, con migliaia di sviluppatori che usano quotidianamente la piattaforma AI interna. L'impatto non si misura solo in righe di codice, ma in efficienza operativa: ogni mese vengono risparmiate oltre 30.000 ore di lavoro grazie all’automazione. Si tratta di una trasformazione silenziosa ma radicale che sta spostando il valore aggiunto dello sviluppo da attività esecutive a ruoli decisionali.
L’evoluzione tecnologica non sta sostituendo gli sviluppatori, li sta potenziando. L’AI si occupa della generazione di “prime bozze” di codice, mentre ai professionisti umani spetta il compito di orientare, rifinire e validare. Questa transizione sposta il focus dalla scrittura tecnica alla definizione del “cosa” e “perché” costruire un’applicazione, trasformando lo sviluppatore in un partner strategico per il business. È lo stesso tipo di salto di paradigma che, in passato, ha interessato ingegneri e creativi con l’introduzione di strumenti digitali: non una perdita di ruolo, ma un’espansione delle competenze.

Prototipazione rapida e Vibe Coding

Il tempo è la risorsa più critica nello sviluppo software, soprattutto in un contesto competitivo. L’AI riduce drasticamente i tempi di prototipazione: ciò che prima richiedeva settimane, ora si costruisce in poche ore. Il risultato? Le aziende possono mostrare prodotti funzionanti ai clienti già nelle fasi iniziali e adattarli in tempo reale. Questa velocità favorisce l’innovazione continua e accorcia il ciclo di feedback tra idea e mercato. E questo cambiamento è stato possibile tramite il “vibe coding”: il programmatore non dà non più comandi dettagliati, ma input di alto livello che guidano la creatività dell’AI. Il ruolo dello sviluppatore diventa simile a quello di un direttore d’orchestra: supervisiona, corregge, raffina. È un approccio che consente di ottenere interfacce sofisticate e soluzioni business-ready in tempi record, pur mantenendo il controllo creativo e tecnico sul risultato. Ma bisogna fare attenzione al metodo di sviluppo.

Man mano che cresce l’uso di AI nella produzione di codice, cresce anche la necessità di strumenti di testing avanzati. I sistemi generativi non sono deterministici, quindi i test tradizionali non bastano. Serve una nuova disciplina di verifica, focalizzata su edge case e resilienza. Salesforce ha sviluppato strumenti dedicati proprio per affrontare questa esigenza, perché ha capito che il vero rischio non è la quantità di codice generato, ma la sua affidabilità in ambienti reali.

Debugging-ChatGPT Image 18 apr 2025, 18_45_25.png

Dall’IDE al ciclo completo: l’AI comprime l’intero sviluppo software

La trasformazione in atto non riguarda solo la scrittura iniziale, ma tutto il ciclo di vita del software. L’AI assiste nella lettura e nell’estensione del codice esistente, automatizza la creazione di test e accelera i processi di refactoring e deployment. Questo crea un flusso continuo tra ideazione, sviluppo e rilascio, in cui l’efficienza non sacrifica la qualità, ma la valorizza e la conoscenza dell’informatica di base resta cruciale. Pensiero algoritmico, scomposizione dei problemi e capacità di modellare esigenze utente in logica software sono competenze irrinunciabili. Cambia solo il mezzo di espressione: non si scrive tutto a mano, ma si guida un sistema per ottenere soluzioni efficaci. La capacità di giudizio umano resta il vero vantaggio competitivo.

Nel nuovo panorama, la figura dello sviluppatore assume una funzione più ampia e strategica. Supervisiona gli agenti AI, ne valuta l’output e si assume la responsabilità del risultato finale. Non si limita a implementare, ma contribuisce a definire la direzione dei progetti. Salesforce ha strutturato il proprio stack AI proprio in questa direzione, offrendo strumenti per generazione, personalizzazione e testing del codice: una piattaforma completa pensata per potenziare, non rimpiazzare, il capitale umano.
L’idea che l’AI elimini gli sviluppatori è una visione riduttiva. In realtà, il loro ruolo si sta arricchendo di nuove responsabilità e nuove opportunità. Per le aziende, questo significa poter contare su team tecnici più agili, creativi e integrati nella strategia. In uno scenario dove la velocità e la capacità di adattamento fanno la differenza, l’AI non è un pericolo, ma il più potente alleato per reinventare l’innovazione.

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI