Un nuovo consolidamento nel campo della cybersicurezza: Proofpoint ha completato l’acquisizione di Tessian, a meno di due mesi dall’annuncio dell’accordo. Il valore economico della transazione non è stato comunicato. Tessian è specializzato in tecnologie di rilevamento e risposta alle minacce, in particolare nell’ambito della protezione della posta elettronica e della prevenzione della perdita di dati. La piattaforma di Tessian usa l’intelligenza artificiale per analizzare il comportamento di azioni e utenti e il contesto in cui si inserisce l’evento.
Tra i prodotti di punta, Tessian Guardian è una soluzione che protegge i dati sensibili, aiuta a rispettare la compliance e previene gli errori di invio di email e file allegati. Tessian Enforcer, invece, contrasta il rischio di esfiltrazione di dati e furto di proprietà intellettuale, mentre Tessian Defender è una soluzione per la protezione delle email basata su analisi del contesto e intelligenza artificiale.
Queste tecnologie saranno integrate nell’offerta di Proofpoint, creando una nuova potente combinazione. La piattaforma di Proofpoint, infatti, fa leva soprattutto sulla threat intelligence e dunque sulla riduzione del rischio “a monte”, mentre Tessian si concentra sul rischio “a valle”, cioè sui comportamenti degli utenti.
“L’innovativa tecnologia di Tessian migliorerà ulteriormente le piattaforme di threat e information protection di Proofpoint, aggiungendo solidi livelli di difesa basati su intelligenza artificiale che affrontano i comportamenti rischiosi degli utenti, tra cui l'invio errato di email e l’esfiltrazione dei dati”, ha commentato Darren Lee, executive vice president and general manager security products and Services Group di Proofpoint. “Siamo lieti di dare il benvenuto in Proofpoint al team di Tessian e non vediamo l’ora di aiutare le aziende ad affrontare la forma più frequente di perdita di dati nelle fasi più critiche della catena di attacco”.
Proofpoint sottolinea che più del 90% degli attacchi informatici riesce nello scopo perché fa leva sull’errore umano e su comportamenti non prudenti. Inoltre il 65% degli incidenti di data loss derivano da email inviate erroneamente.
(In apertura, immagine generata dall'AI)