19/01/2018 di Redazione

Sorveglianza o spionaggio? Usa ed Europa cambiano le regole

Passa al Senato Usa una proposta di legge che amplia le possibilità di intercettazione della Nsa. Il Parlamento Europeo, intanto, promuove maggiori controlli sulle esportazioni dei software di cyberspionaggio.

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Tutela della sicurezza o invasione di privacy, sorveglianza o spionaggio? Il confine, nell'era dell'onnipotenza tecnologica, è sottile. I poteri forti degli Stati Uniti sembrano intenzionati a concedere ancora più poteri alla Nsa e alle altre agenzie di intelligence, promuovendo l'idea di una sorveglianza che non ammette troppe discussioni e che si giustifica con necessità di pubblica sicurezza. Ieri il Senato ha approvato con 64 voti favorevoli e 34 contrari una proposta di legge che rinnova per sei anni e amplia la Sezione 702 del Foreign Intelligence Surveillance Act, attuale cornice di riferimento per la lotta al terrorismo.

La Sezione 702 sostanzialmente autorizza organizzazioni come la National Security Agency a raccogliere a scopo di indagine qualsiasi tipo di comunicazione digitale di cittadini stranieri residenti al di fuori degli Stati Uniti. Per ragioni di intelligence, quindi, le email, le attività Web, le applicazioni mobili, i contenuti archiviati su computer o smartphone di persone non nate e non residenti negli Usa possono essere intercettati e osservati, senza che questo – almeno per la legge – costituisca una ingiustificata violazione della privacy e senza la necessità di informare i diretti interessati. Ed è anche previsto che l'opera di raccolta vada incidentalmente a includere dati di cittadini americani, per esempio nel caso siano interlocutori di persone straniere sospette.

La proposta di legge la scorsa settimana aveva già superato la votazione alla Camera dei rappresentanti e ora ha ottenuto l'approvazione della restante parte del Congresso. Per diventare legge, il testo ora necessita di un ultimo passaggio: una firma di Donald Trump. L'avallo del presidente è largamente atteso, avendo la Casa Bianca già espresso la convinzione che il programma di sorveglianza sia indispensabile ai fini della sicurezza nazionale. È anche vero che, con poca coerenza (dote per cui d'altra parte non brilla), su Twitter il tycoon in passato ha criticato tale programma, accusando l'amministrazione Obama di averne fatto uso per spiare le attività dei Repubblicani durante la campagna elettorale.

Mentre però l'opposizione di Trump è parsa estemporanea e del tutto strumentale, quella di chi ha votato contro è un'opposizione di principio: la libertà concessa all'Nsa e ad altri soggetti si mettere gli occhi sui dati di cittadini statunitensi violerebbe la Costituzione. Gli osteggiatori della proposta di legge ne sottolineano, poi, l'incoerenza. Una nuova clausola, infatti, prevede limitazioni nell'accesso alla posta elettronica di persone già sotto indagine per sospetti crimini, mentre d'altra parte si aumenta la libertà di spiare le comunicazioni di cittadini incensurati.

Di spionaggio informatico si è parlato nei giorni scorsi anche in altre stanze della politca internazionale, cioè nel Parlamento dell'Unione Europea. È stata approvata a larga maggioranza (571 voti favorevoli, 29 contrari e 29 astenuti) una risoluzione riguardante l'esportazione dei prodotti a doppio utilizzo, cioè nati per uno scopo lecito ma anche sfruttabili per scopi illeciti. La risoluzione amplia l'insieme dei beni catalogabili come dual use: non più soltanto gli oggetti materiali che potrebbero essere usati per confezionare armi, ma anche i software di cybermonitoraggio come il famigerato Rcs Galileo di Hacking Team. Programmi in grado di intercettare comunicazioni telefoniche, di violare password per accedere a caselle di posta elettronica, di controllare da remoto le attività digitali di singole persone.

 

Sul suo sito, Hacking Team vantava il fatto che la propria tecnologia fosse “usata per combattere il crimine in sei continenti”.

 

Dalla fine del 2010, software di questo tipo sono stati usati per scopi di repressioni da alcuni regimi autoritari durante la Primavera Araba, per esempio in Siria per intercettare e controllare il traffico Internet. Per Rcs Galileo, addirittura, si sospetta un ruolo nell'omicidio di Giulio Regeni. Secondo l'organo legislativo europeo, le esportazioni di tecnologie come queste d'ora in poi dovranno essere soggette alle medesime regole di controllo dei prodotti già in precedenza considerati come dual use. La risoluzione è parte di un progetto di riforma e funge da riferimento normativo per i ministri dei governi nazionali. Il Parlamento Ue ha chiesto alla Commissione Europea di pubblicare delle linee guida che siano utili alle imprese per recepire le nuove regole.

 

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