Gli sviluppatori e ingegneri del software non sempre amano l'intelligenza artificiale, perché non è sempre facile lavorare su questa tecnologia. Un sondaggio di Gartner, eseguito su 400 sviluppatori e ingegneri software britannici e statunitensi, svela che il 77% ha difficoltà “significative” o “moderate” nell’integrazione dell’AI, tesa a migliorare o ad aggiungere funzionalità ad applicazioni esistenti.
Dalle interviste, realizzate fra ottobre e dicembre dello scorso anno, è emerso anche che la seconda difficoltà più riscontrata riguarda l’uso degli strumenti di AI a supporto dei flussi di lavoro di software engineering: per il 71% è un problema “moderato” o “significativo”. Insomma, questi strumenti dovrebbero semplificare il lavoro, ma molti ancora li trovano difficili da usare o comunque problematici.
Gli strumenti di cui parliamo sono, per esempio, i Large Language Model che aiutano a scrivere o correggere codice, ma anche gli agenti AI (basati su LLM ma dotati di capacità ulteriori), che possono svolgere in autonomia alcune procedure e lasciare agli sviluppatori e ingegneri le attività più complesse e creative.
“Mentre i Ceo identificano l’AI come la tecnologia che più avrà impatti sul proprio settore di mercato, la spinta oggi arriva soprattutto dall’interesse in soluzioni come gli agenti AI”, ha commentato Jim Scheibmeir, vice president analyst di Gartner. “Sebbene i leader aziendali siano più focalizzati su questa tecnologia e nonostante l’hype crescente, l’attuazione non è facile”.
La scelta di strumenti integrati è da preferire
Gartner fa notare che i vendor, sia quelli più grandi e affermati sia gli emergenti, stanno introducendo miglioramenti per risolvere i problemi di user experience degli sviluppatori. Per evitare alcune difficoltà, gli ingegneri software dovrebbero evitare l’uso di strumenti, servizi e Large Language Model disparati, di differenti vendor: meglio, piuttosto, scegliere una piattaforma di sviluppo AI o se non altro strumenti e servizi inseriti in un ampio ecosistema di supporto e integrazioni. La società di ricerca stima che il mercato delle piattaforme di AI per lo sviluppo software oggi abbia un valore di 5,2 miliardi di dollari.
Scrive ancora Gartner che in ogni caso, almeno nel medio termine, l’intelligenza artificiale non sarà in grado di sostituirsi al lavoro umano di un esperto di software. Un impatto, tuttavia, c’è stato e lo si vedrà meglio nei prossimi anni, anche dal punto di vista delle professionalità reclutate dalle aziende e dal modo in cui collaboreranno tra loro.
“Il futuro sarà dominato a una commistione o fusione di team di prodotto, fatti di ingegneri software, progettisti UX, product manager e persino data scientist, con alle spalle background sia tecnici sia non tecnici”, ha detto Nitish Tyagi, principal analyst di Gartner.