Malgrado non abbia ancora registrato nemmeno un utile, Uber starebbe pianificando una corposa espansione verso est. Secondo Bloomberg, l’azienda di San Francisco avrebbe messo nel mirino la concorrente nel mercato del ride hailing Careem Networks Fz, con sede a Dubai. L’operazione, in realtà già chiacchierata da tempo, potrebbe valere 3,1 miliardi di dollari e un annuncio ufficiale, a quanto riporta l’agenzia di stampa, potrebbe arrivare già questa settimana. L’accordo prevedrebbe il pagamento di 1,4 miliardi in contanti e di 1,7 miliardi in obbligazioni convertibili in quote di Uber al prezzo di 55 dollari per azione. La società californiana, che al momento si trova impegnata nel processo di preparazione alla propria quotazione in Borsa da circa 120 miliardi di dollari, ha preferito non commentare le indiscrezioni, così come Careem.
L’Ipo di Uber è una delle più attese degli ultimi anni e se la valutazione dell’unicorno dovesse trovare conferma dal punto di vista economico, sarebbe anche una delle più grandi di sempre al Nyse (New York Stock Exchange). La scorsa settimana anche la rivale Lyft ha depositato alla Sec statunitense i documenti per avviare formalmente la propria initial pubblica offering, con l’obiettivo di raccogliere almeno 2,1 miliardi e arrivare a una capitalizzazione di 20 miliardi, un sesto rispetto a quella di Uber.
Il travagliato gigante della Silicon Valley in queste ore è protagonista però di altre indiscrezioni, che lo vogliono tra le realtà interessate a utilizzare un nuovo sistema di pagamento mobile sviluppato dalla banca centrale del Messico. Il governatore Alejandro Diaz de Leon ha infatti spiegato a Reuters come Uber, insieme ad altre società, stia partecipando alla fase di trial della soluzione tecnologica, chiamata Codi, nata per aumentare l’inclusione finanziaria. Nel Paese americano, infatti, si stima che circa il 50 per cento della popolazione non abbia un conto corrente.