24/09/2012 di Redazione

Allarme Nyt: data center troppo avidi di energia

Sono allarmanti i risultati di un'inchiesta del New York Times sui consumi delle server farm: superano quelli di una metropoli ed eguagliano (su scala globale) quelli di 30 centrali nucleari. Spiccano inoltre gli sprechi, causa il funzionamento costante a

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I data center a livello globale consumano circa 30 miliardi di watt di elettricità, l'equivalente di quanto prodotto da 30 centrali nucleari. Il dato è emerso da un'inchiesta condotta dal New York Times ed è inutile dire l'impatto sull'ambiente è enorme, come aveva già fatto notare Greenpeace in tempi non sospetti.

Il data center di Apple a Maiden è alimentato a celle a combustibile

I produttori che stanno cerando di fare qualcosa per migliorare la situazione sono pochi: Google ha inaugurato nel marzo scorso un nuovo sistema ecologico per il raffreddamento dei data center, basato sul riciclo dell'acqua. A giugno invece è entrato in funzione il primo impianto a energia rinnovabile di Apple a Maiden, in North Carolina, alimentato da generatori a celle a combustibile che produrranno a regime 5 megawatt di potenza.

A quanto pare tuttavia queste idee innovative che cercano di conciliare le esigenze di fornitura dei dati a livello globale con l'ambiente non sono sufficienti: secondo quanto rilevato dal Times "la maggior parte dei data center spreca grandi quantità di energia."

Il punto è che le grandi server farm sarebbero sfruttare in modo inadeguato, in quanto "funzionano a capacità massima tutto il giorno, qualunque sia la domanda". Insomma non ci sono stati studi sui momenti di picco del traffico da convertire in un abbassamento scalabile delle riscorse in funzione delle richieste e questo porterebbe a "sprecare il 90 per cento o più di energia elettrica rispetto a quanto necessario".

Inoltre, per evitare black-out, sarebbero in funzione un gran numero di generatori che scaricano nell'atmosfera una quantità esagerata di gas. Le accuse insomma sono pesanti. D'altro canto gli utenti pretendono che i dati siano sempre disponibili al volo, senza aspettare, e un blocco di un data center può causare problemi. Per capire basta ricordarsi dei quanto accaduto in Europa quando Microsoft Azure è andato offline per qualche ora, o di quando i servizi di RIM hanno tenuto in scacco gli utenti BlackBerry di mezzo mondo per tre giorni.

Un impianto di biogas

Nell'era del cloud computing il ruolo e l'importanza dei data center è sempre più cruciale, quindi è comprensibile che chi li gestisce faccia tutto il possibile per scongiurare problemi, finanche con generatori esagerati. Certo, soluzioni ecologiche come quelle che abbiamo citato ad esempio dovrebbero essere più diffuse: costerebbero senza dubbio molto di più ma l'ambiente ringrazierebbe.

Da notare che un abbassamento dei consumi potrebbe arrivare anche dalle nuove tecnologie di processori: se e quando gli ARM dovessero diffondersi è probabile che servirà meno energia.


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