03/10/2011 di Redazione

Amazon guadagnerà con il Fire e punta a webOS

L'analisi condotta da iSupply sui costi dei componenti e di produzione del nuovo Kindle dicono che Amazon perderà meno di 10 dollari per ciascuna unità venduta, che saranno ripagati dalla vendita dei servizi online accessibili dal tablet. Intanto voci sem

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Che la guerra dei tablet fosse giocata sul prezzo si sapeva ormai da tempo, ma ovviamente il Kindle Fire a 199 dollari ha squassato il settore. Quanto costa davvero ad Amazon produrre il Fire, e quali sono i suoi progetti a lungo termine per il settore tablet?

Per ora le risposte sono riassunte in due notizie degli ultimi giorni: Amazon dovrebbe perdere meno di 10 dollari per ciascun tablet che realizza, ma potrebbe avere in cantiere un differenziazione dell'offerta con i sistemi Palm e webOS ereditati da HP, con i quali potrebbe coprire anche il più lucrativo settore aziendale e professionale.

La presentazione del Kindle Fire sembra solo il primo passo: Jeff Bezos ora punterebbe a WebOS

Andando per ordine, iSuppli (celebre per la sua tradizione di valutare il costo di tutti i componenti dei prodotti e rivelarne il prezzo di fabbrica) ha messo mano al Kindle Fire e ha categoricamente smentito le informazioni che circolavano circa perdite di 50 dollari a unità.

Produrre il Kindle Fire costa ad Amazon 191,65 dollari, a cui vanno aggiunte delle spese di produzione supplementari che portano il costo totale a 209,63 dollari. Il produttore dovrebbe quindi perdere meno di 10 dollari a unità: un costo che le sue pingui tasche sono perfettamente in grado di supportare.

Amazon tuttavia non è un'azienda che punta solo alla gloria, ecco perché il progetto di Amazon prevede che gli utenti saranno motivati ad acquistare servizi accessori per il loro nuovo tablet, quindi le perdite iniziali saranno presto azzerate.

Questo modello di vendita non è nuovo al settore IT ed è ufficialmente definito "razor-blade" in onore dei rasoi Gillette, la prima azienda a metterlo in campo. In quel caso la vendita sottocosto dei rasoi veniva compensata da quanto spendevano poi i clienti per comprarsi le lamette di ricambio.

Nel caso del Kindle, le perdite iniziali dovrebbero essere ammortizzate dalla vendita di beni fisici del sito di e-commerce di Amazon. Come dire: gli investitori sono in una botte di ferro.

Amazon, inoltre, non sembra intenzionata a fermare la sua discesa nel settore dei tablet con l'annuncio di uno o due prodottini consumer di basso costo. Il suo progetto è di portata molto più ampia e lo si deduce dalla notizia che l'azienda sarebbe in trattativa riservata con HP per l'acquisto di webOS. La notizia è stata pubblicata da VentureBeat che cita una fonte anonima bene informata, secondo cui Amazon sarebbe vicina all'accordo di acquisizione e sarebbe avvantaggiata rispetto agli altri contendenti.

Non è un segreto che HP stesse cercando di liberarsi della divisione webOS, anche se il cambio di CEO in corso d'opera aveva fatto sperare più di un investitore in un ripensamento riguardo a webOS. Quali vantaggi potrebbe trarre Amazon dall'acquisizione del know-how di Palm è quasi scontato: la diversificazione dell'offerta e l'introduzione di futuri modelli per i professionisti.

Il Fire e l'altro tablet da 10 pollici che verrà presentato a inizio 2012 sono ovviamente prodotti consumer creati per attirare la massa critica di utenti, e Amazon potrebbe fermarsi allo sviluppo di questi prodotti se le interessasse solo guadagnare qualcosina dalla vendita dei servizi, ma evidentemente i progetti di Bezos sono ben più complessi e articolati. Anche perché entrambi i tablet di cui si parla sono basati su Android, con i limiti che questo comporta.

Se Amazon dovesse mettere mano su webOS potrebbe avere una piattaforma di cui disporre come meglio crede, che da una parte la svincolerebbe dalla dipendenza totale da Google, dall'altra le darebbe accesso al settore aziendale, sempre che proseguisse con successo il lavoro iniziato da HP. E' da ricordare, infatti, che webOS non è stato abbandonato perché fallimentare, ma perché HP non ha creduto nel suo prodotto e gli ha dato un tempo di prova di sole sei settimane.

Persino gli addetti ai lavori hanno giudicato webOS un prodotto flessibile e di grandi potenzialità, che al momento necessita di un ecosistema a cui appoggiarsi e delle ottimizzazioni del caso. certamente il primo aspetto non dovrebbe essere un grosso problema per Amazon.

Infine, non è da dimenticare che l'ingresso di Amazon nel settore tablet non poteva avvenire in una situazione di mercato migliore: il prodotto consumer esordisce per Natale e l'esordiente CEO di HP ha talmente tante gatte da pelare che potrebbe liberarsi del problema più ostico accontentandosi di meno degli 1,2 miliardi di dollari spesi dai suoi successori per aggiudicarsi Palm.


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