01/10/2015 di Redazione

Brevetti, Microsoft e Google si lasciano il passato alle spalle

Le due aziende hanno concordato la chiusura di una ventina di cause legali incentrate sui diritti di utilizzo di tecnologie per gli smartphone Motorola e Windows, il WiFi e i contenuti video sulla console Xbox.

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Microsoft e Google sotterranno l’ascia di guerra, o meglio una ventina di asce relative a brevetti tecnologici per gli smartphone, il WiFi e algoritmi di compressione per contenuti video. Le due aziende hanno raggiunto un accordo (i cui termini monetari non sono stati resi noti) per chiudere venti cause legali da anni in corso, sia negli States sia in Germania. L’origine della disputa risale al 2010, quando la società di Redmond aveva fatto causa a Motorola Mobility per alcune funzionalità di Android impiegate sui suoi telefoni. Tra i brevetti incriminati spiccavano una tecnologia per la sincronizzazione di email, contatti e calendario fra smartphone e Pc e una per la gestione della batteria.

La patata bollente nel 2011 era poi passata nelle mani di Google, diventata proprietaria di Motorola Mobility con un acquisto da 12,5 miliardi di dollari, seguito poi lo scorso anno dalla cessione a Lenovo per meno di un quarto della cifra spesa. La stessa Microsoft era stata poi accusata da Big G, che pretendeva il pagamento di 4 miliardi di dollari di royalty per tecnologie di compressione video e di WiFi utilizzate sulla console Xbox e sui telefoni Windows Phone.

In entrambi i casi, gli accusanti chiedevano il blocco delle importazioni negli Stati Uniti dei dispositivi altrui, cioè degli smartphone Motorola Droid e dell’Xbox. Nel primo caso, poi, molti commentatori hanno sottolineato come cinque anni fa Microsoft potesse credere di ostacolare l’avanzata di Android contrastando un marchio forte quale Motorola. Oggi, ridimensionati sia il ruolo di quest’ultima sia le pretese di market share di Windows Phone, lo scenario è ben diverso e la via della conciliazione appare la più sensata.

 

 

“Google e Microsoft”, spiega una nota congiunta delle due società, “hanno raggiunto un accordo di collaborazione su alcuni brevetti e in futuro lavoreranno insieme in altri ambiti a beneficio dei loro clienti”. La dichiarazione d’intenti riassume il diverso scenario di mercato ma anche il mutato atteggiamento “culturale” che oggi spinge i colossi tecnologici verso la collaborazione mirata all’innovazione più rapida.

La stessa Microsoft poco più di un anno fa, nel luglio del 2014, si è spinta a realizzare accordi di cross-licensing con Canon, presumibilmente incentrati sulle tecnologie di imaging. Pochi mesi dopo, a novembre, Google ed Lg hanno siglato un patto simile, prevedendo per i prossimi dieci anni la libertà di utilizzo dei reciproci brevetti presenti e futuri.

 

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