28/11/2015 di Redazione

Gli italiani giocano e producono, ma hanno “pochi” cellulari

Secondo un’indagine di Flurry, nel nostro Paese il tasso di penetrazione dei dispositivi mobili è al 66%, il più basso dell’Europa occidentale. Nella Penisola circolano oltre quaranta milioni di device e gli utenti passano il 36% del proprio tempo con app

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L’Italia è il fanalino di coda dell’Europa occidentale nel tasso di penetrazione dei dispositivi mobili, con 0,66 device per persona. Il dato lo ha certificato Flurry, ex startup di analytics acquista nel 2014 da Yahoo. Per elaborare le statistiche, l’azienda ha paragonato la popolazione totale e il reddito nazionale lordo pro capite di dieci Paesi europei al numero di dispositivi iOs e Android circolanti in queste aree (448 milioni, 564 in tutto il continente). Non stupisce che i tassi di penetrazione maggiore si registrino negli Stati nordici, con la Svezia a guidare la classifica (150%, un device e mezzo a testa), seguita dai Paesi Bassi (136%) e dal Regno Unito (130%). Non fa sicuramente bene all’orgoglio italico finire dietro la Russia (75%, Nazione che però spende più di tutte per acquistare smartphone) e alla Spagna (74%).

Sulle applicazioni tracciate da Flurry, il numero di sessioni generate da ogni Paese europeo preso in considerazione è cresciuto del 64% su base annua (da ottobre 2014 a ottobre 2015), mentre negli Usa il tasso è stato più modesto, del 52%. Ma c’è chi fa meglio: Brasile e India hanno fatto registrare rispettivamente il 189% e il 107%.

Entrando nei dati locali europei, la Spagna si presta al ruolo di locomotiva, con un importante 66% nelle sessioni delle app, seguita da Francia (63%), Regno Unito (36%), Italia (31%) e Germania (28%). Mobilità significa riuscire ad accedere praticamente ovunque a Internet, rimanendo così in contatto costante con amici e parenti. Ma non solo: martphone e tablet ben si prestano anche al gioco, alla produttività e alla fruizione di file multimediali come audio, foto e video.

 

 

I cittadini europei si dividono in larga parte tra chi sfrutta i dispositivi per chattare e “trafficare” sui social e chi invece preferisce passatempi ludici. Tedeschi, italiani e spagnoli impiegano circa un terzo del tempo sulle app giocando. Ma, nonostante l’amore per il gaming, gli utenti della Penisola dedicano anche una parte significativa del proprio tempo sulle app di utilità e produttività (18%). Un dato non da poco: esattamente il doppio, per esempio, di quanto facciano i francesi.

 

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