18/11/2011 di Redazione

I danni economici della pirateria. Ecco dove e quanti

Lo studio di Microsoft sull’impatto finanziario del software illegale a livello mondiale parla chiaro: le perdite causate dall’utilizzo di programmi contraffatti arrivano a 1,5 miliardi di dollari nei soli Paesi del Bric. In Italia, secondo Idc, una riduz

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Se c’è un’azienda del software che si è da sempre spesa parecchio (e per ovvi motivi) per contrastare il fenomeno della pirateria questa è Microsoft. E proprio il gigante di Redmond ha lanciato in questi giorni la prima edizione di Play Fair Day, un’iniziativa globale per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del software legittimo ed evidenziare il danno che l’utilizzo di software illegale provoca alle aziende che scelgono di avere un comportamento “fair”.


Per il lancio della crociata contro l’uso illegale dei programmi protetti da copyright è stato reso noto uno studio (realizzato da Keystone Strategy), volto a mettere in luce l’impatto economico del fenomeno e le conseguenze che questo va a generare sulla concorrenza nelle economie in via di sviluppo. Gli spunti di riflessione emersi dall’indagine sono tanti e a questi si aggiungono quelli legati ad una seconda ricerca, condotta da Lionbridge Technologies per conto di Harrison Group e finalizzata alla comparazione tra i prodotti Microsoft originali e quelli contraffatti.


I Paesi del Bric
Lo studio ha quantificato il vantaggio competitivo illegittimo delle aziende che utilizzano prodotti software non originali.

Le sole aziende manifatturiere presenti in Brasile, Russia, India e Cina che scelgono di utilizzare software contraffatto sottraggono oltre 1,5 miliardi di dollari ai propri competitor interni che decidono di rispettare la legge acquistando prodotti software originali.

In Cina, i produttori che hanno acquistato software con regolare licenza hanno subito  un danno pari a oltre 863 milioni di dollari rispetto alle aziende che si avvalgono di programmi illegali. Questo significa che, solo nel grande Paese asiatico, ogni anno, oltre un miliardo di dollari non può essere reinvestito nell’economia sotto forma di 500 nuovi impianti di produzione o di 65mila nuovi macchinari oppure di 200mila nuovi posti di lavoro.

In America Latina, Europa centrale e orientale e regioni dell’area Asia Pacifico, i comportamenti illeciti dei produttori che non usano software genuini causano ogni anno un danno quantificabile in tre miliardi di dollari alle aziende che invece operano correttamente.

Il costo del software illegale per i produttori concorrenti costa in Brasile 278 milioni di dollari, in Russia 92 milioni di dollari, in India 344 milioni di dollari e Cina 863 milioni.

Fonte: IDC BSA Global Software Piracy Study



L’Italia
Il consueto studio di IDC dedicato al tema in oggetto ha rilevato come, nel 2011, una riduzione del 10% della pirateria in un arco di tempo di quattro anni genererebbe in Italia 7.500 nuovi posti di lavoro, più di un miliardo di euro di entrate per l’erario e quasi quattro miliardi di euro in termini di ulteriore volume d’affari per l’intero settore ICT italiano.

Matteo Mille, Direttore della Business Unit a tutela del Software genuino di Microsoft, ha aggiunto ulteriori dati: “l’Italia ha un tasso d’illegalità del software pari al 49%, quando la media europea si aggira intorno al 35%. A causa di tali preoccupanti livelli di illegalità nell’impiego di prodotti digitali e nella circolazione di contenuti protetti da copyright su Internet, siamo ancora nella Watch List nel rapporto Special 301 della US Trade Representative”.
 
Giovanni Fava, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, ha completato il quadro pur senza fare ricorso a numeri: “i dati sulla pirateria fisica e online che affliggono il nostro Paese sono impressionanti e di gran lunga superiori alle medie europee o statunitensi, con evidenti conseguenze economiche e occupazionali”.

Il software pirata e quello originale a confronto
Lo studio di Harrison Group ha avuto per oggetto prove su vari software Windows e Office originali e sulle corrispondenti versioni illegali, ottenute tramite sistemi di condivisione file peer-to-peer o acquistate presso rivenditori di hardware indipendenti e bancarelle e provenienti da una vasta area geografica comprendente anche la Cina e l'Europa orientale. 

Quasi un quarto (24%) dei sistemi operativi illegali è risultato infetto al momento dell'installazione o ha scaricato e installato autonomamente software dannoso tramite connessione a Internet.
Un quarto delle versioni non autentiche del software Microsoft esaminate non era in grado di scaricare gli aggiornamenti automatici di Windows e di Office. Un quinto del software Microsoft contraffatto testato non permetteva di installare gli aggiornamenti Windows nemmeno tramite procedure manuali.

Nei test relativi ai tempi di avvio, le macchine che eseguivano prodotti Windows originali hanno ottenuto tempi migliori rispetto a quelle con installazioni illegali il 60% delle volte, con una media del 56%. I pc con prodotti Windows e MS-Office originali hanno ottenuto tempi ridotti rispetto alle macchine con software illegale il 75% delle volte, con una media del 52% nell'apertura di documenti di Microsoft Excel.

Nei test di misurazione del tempo necessario per stampare documenti Word di 500 Kb o 1 Mb, le macchine con prodotti originali sono risultate più veloci delle corrispondenti che eseguivano programmi contraffatti in metà (48%) delle configurazioni di test, con una media del 56%.

I prodotti Windows originali hanno dimostrato prestazioni di gran lunga superiori rispetto alle versioni vendute illegalmente e nel 67% delle volte hanno dimostrato di essere il 100% più veloci.



Durante i test di misurazione del tempo necessario per caricare le pagine Internet più lette, contenenti grandi quantità di testo e di grafica, i PC che eseguivano software Windows originale hanno superato quelle con programmi illegali il 59% delle volte, con una media del 46%.

Nei test di misurazione dell’energia consumata in un’ora durante l’esecuzione di programmi con uso intensivo del processore, le macchine con software Windows originale hanno superato i sistemi con versioni contraffatte il 60% delle volte, con una media del 20%.

Nelle prove che hanno misurato l’energia consumata da un computer con il sistema operativo in modalità sospensione, senza programmi in esecuzione, le macchine con programmi Microsoft originali hanno ottenuto prestazioni migliori rispetto a quelle con software illegale in oltre metà dei casi (62%) con una media di quasi l’8%.

L'impossibilità di scaricare gli aggiornamenti automatici è stata rilevata su tutte le piattaforme, sia nel software scaricato gratuitamente sia nelle versioni acquistate presso bancarelle o rivenditori di hardware. Worm, trojan horse e virus sono stati rilevati nelle installazioni di Windows XP e di Windows 7, confermando che nessuna delle piattaforme fornite illegalmente era esente da minacce, e hanno interessato tutti i canali di distribuzione esaminati.
 
L'impossibilità di scaricare gli aggiornamenti automatici è stata rilevata su tutte le piattaforme, sia nel software scaricato gratuitamente sia nelle versioni acquistate presso bancarelle o rivenditori di hardware. Worm, trojan horse e virus sono stati rilevati nelle installazioni di Windows XP e di Windows 7, confermando che nessuna delle piattaforme fornite illegalmente era esente da minacce, e hanno interessato tutti i canali di distribuzione esaminati.


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