23/10/2015 di Redazione

Jack Dorsey benefattore di Twitter: un terzo delle azioni ai dipendenti

Il nuovo Ceo, di recente costretto ad annunciare tagli per oltre 300 lavoratori, ha deciso di donare un terzo delle sue azioni ai dipendenti. Si tratta dell’1% del valore di Twitter.

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Chiamiamolo pure marketing, ma quella annunciata di Jack Dorsey a favore dei dipendenti Twitter assomiglia a una rara buona azione nel mondo del business, spesso costretto a “sacrificare” i suoi anelli deboli. Il nuovo amministratore delegato ha annunciato con un tweet la volontà di donare un terzo delle sue azioni ai dipendenti, con l’intenzione di “reinvestire direttamente nella nostra gente” circa l’1% del valore della compagnia.

Dorsey detiene, infatti, circa il 3% delle quote, meno di quanto posseduto dall’ex Ceo di Microsoft, Steve Ballmer, dal miliardario saudita Alwaleed Bin Talal e dal cofondatore Evan Williams. Con un altro cinguettio, l’amministratore delegato fresco di nomina ha poi rimarcato: “Preferisco avere una piccola parte di qualcosa di grande, piuttosto che una parte più grande di qualcosa di piccolo. Sono fiducioso, insieme possiamo rendere grande Twitter”.

 


I toni amichevoli e la buona azione non fanno però dimenticare il programmato taglio di 336 dipendenti, circa l’8% della forza lavoro totale della compagnia. Una mossa che, nei piani della dirigenza, è parte di una strategia mirata non solo a tagliare qualche costo ma anche a rendere più appetibili al pubblico e agli inserzionisti i servizi di Twitter. Va anche detto che Dorsey non è nuovo a gesti di questo tipo: negli ultimi anni due anni ha restituito circa il 20% delle proprie azioni di Square, il servizio di digital payment nato nel 2010 di cui è Ceo e cofondatore.
 

 

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