09/02/2017 di Redazione

Microsoft inizia a fare luce su Project Neon

Durante un evento per sviluppatori l’azienda ha fatto vedere velocemente una slide con elementi grafici relativi al nuovo (presunto) aggiornamento di Windows 10: un progetto che potrebbe introdurre componenti ripresi dalla shell Aero di Vista. Lato busine

immagine.jpg

Project Neon prende forma. Il futuro aggiornamento di Windows 10, che dovrebbe cambiare volto a diverse applicazioni e funzionalità della piattaforma di Microsoft, è stato mostrato quasi in sordina dalla casa di Redmond durante il livestream del Windows Developer Day, giornata dedicata agli sviluppatori e incentrata quest’anno sul Creators Update di aprile. La testata Windows Central riporta come, durante la trasmissione delle slide, una schermata di Project Neon sia stata inserita come sfondo della presentazione. “Non è molto, ma sembra comunque essere un’ulteriore conferma di quale sarà il traguardo finale per l’interfaccia utente di Windows 10”, ha scritto Zac Bowden di Windows Central.

Le prime indiscrezioni sulla nuova grafica del sistema operativo di Microsoft erano filtrate a inizio anno. Il lavoro degli sviluppatori di Redmond troverebbe solide basi in quanto già sperimentato con release passate dell’ecosistema, in particolare Windows Vista e 7. Al centro di Project Neon ci sarebbero sfocature e trasparenze di applicazioni e menu in stile Aero, la shell visiva introdotta con il rilascio di Vista. È molto probabile quindi che si sappia qualcosa di più nei prossimi mesi.

Lato business, invece, Microsoft ha annunciato un nuovo servizio in Azure, volto a proteggere la proprietà intellettuale nell’era del cloud. Si chiama Ip Advantage ed è parte di un progetto del colosso statunitense che prevede anche la disponibilità di circa diecimila brevetti, rilasciati sulla nuvola per aiutare i clienti di Azure a difendersi contro cause legali infondate.

 

Credits: Windows Central. La slide con, sullo sfondo, quello che dovrebbe essere Project Neon

 

I benefit previsti da Ip Advantage sono tre. Innanzitutto, Microsoft risarcirà tutti i clienti che subiranno accuse di violazione della proprietà intellettuale risultante dall’utilizzo dei servizi Azure, inclusi prodotti basati su tecnologie open source. In secondo luogo, come detto, il gigante di Redmond darà la possibilità ad aziende selezionate di prelevare uno dei propri brevetti (7.500 sono già disponibili, il resto arriverà a breve), proprio per difendersi meglio in tribunale.

Infine, e questo è forse uno dei punti più importanti, Microsoft ha deciso di agire concretamente contro i cosiddetti “patent troll”: conosciute anche con il termine “non-practicing entity” perché detengono i brevetti ma non sviluppano le tecnologie, sono realtà che vivono di cause legali accusando i principali player hi-tech del pianeta di violazione della proprietà intellettuale. Apple, ad esempio, ne sa qualcosa.

Nel caso di Ip Advantage, quando Microsoft deciderà di trasferire uno dei propri brevetti a queste “non-practicing entity”, i clienti di Azure riceveranno in automatico una licenza. Secondo dati forniti da Brad Smith su ricerca di Boston Consulting Group, presidente e primo avvocato del gruppo statunitense, solo negli Stati Uniti le cause legali sulla proprietà intellettuale sono cresciute del 22 per cento negli ultimi cinque anni.

 

ARTICOLI CORRELATI