16/08/2017 di Redazione

Quotazione in Borsa top secret per Mongodb

Secondo Techcrunch l’azienda avrebbe depositato documenti alla Sec già nelle scorse settimane, ottenendo la clausola di confidenzialità per arrivare all’offerta pubblica iniziale senza esporsi troppo agli analisti.

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Mongodb vuole sbarcare in Borsa. Secondo fonti anonime contattate da Techcrunch, l’azienda che sviluppa fra le altre cose l’omonimo database Nosql (il più utilizzato al mondo nel settore delle basi di dati non relazionali), avrebbe già depositato nelle scorse settimane la documentazione S-1 necessaria alla Sec (l’organo di vigilanza statunitense sui mercati) per quotarsi a Wall Street, richiedendo e ottenendo la clausola di riservatezza. Secondo l’ultima valutazione privata di Mongodb, effettuata nel 2015, la società valeva 1,6 miliardi di dollari, grazie anche a diversi round di finanziamento multimilionari provenienti da realtà di private equity come Sequoia Capital, Intel Capital e Nea. L’azienda avrebbe assoldato Goldman Sachs e Morgan Stanley per la copertura dell’offerta pubblica iniziale.

È da diversi mesi che i mercati attendono l’Ipo di Mongodb. In effetti se ne parlava già nel 2015, ma sembra che i tempi siano maturati soltanto ora. Come sottolinea Siliconangle, la quotazione della compagnia potrebbe rappresentare un altro termine di paragone per valutare l’andamento sui mercati delle nuove realtà che offrono prodotti basati su codice aperto.

Hortonworks, ad esempio, è sbarcata a Wall Street a decembre 2014 e non ha ancora riportato profitti, mentre Clouder, quotatasi lo scorso aprile, ha visto crollare il valore delle proprie azioni dopo la pubblicazione dei primi conti trimestrali in seguito all’Ipo. Nel frattempo Mongodb ha cercato di ampliare l’orizzonte dei propri servizi: a giugno ha annunciato ad esempio Stitch, un Backend-as-a-Service (BaaS) che permette di creare applicazioni su Mongodb senza il bisogno di scrivere righe di codice aggiuntivo.

 

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