20/08/2012 di Redazione

Surface e Windows 8: l'ecosistema Microsoft alla prova del 9

Il 26 ottobre è il giorno fissato per il lancio del nuovo sistema operativo e della tavoletta a marchio proprio, il cui prezzo (nella versione RT) fa tanto discutere. C’è chi, fra i produttori, fa buon viso a cattiva sorte e chi alza il tono della polemic

immagine.jpg

La discussione nasce da questo presupposto: il tablet a marchio proprio made in Redmond, in rampa di lancio il 26 ottobre a braccetto con Windows 8, dovrebbe costare, nella versione RT basata su processori Arm, 199 dollari. Il fattore “low cost” di Surface ha molte chiavi di lettura.

E la più importante - al di là del fascino della sfida che Microsoft lancia nei tablet alle varie Google (Nexus 7), Amazon (Kindle Fire) ed Apple (iPad Mini) – è quella che interessa i produttori di pc. Che si sentono minacciati (se lecitamente o meno è oggetto di dibattito fra gli analisti di settore) dalla presenza di un device che sì verrà inizialmente venduto solo negli Stati Uniti ma che potenzialmente li mette fuori mercato nella fascia bassa del comparto dei computer mobili.

Perché Asus, Lenovo, Samsung e Dell e tutte le aziende impegnate a vario livello a sviluppare tablet con Windows RT possano essere preoccupate è facilmente intuibile. Soprattutto se la voce, riportata dal sito tecnologico Digitimes, che vede Microsoft essere intenzionata a catturare il 30% del mercato delle tavolette sfruttando la leva del prezzo di Surface, corrispondesse al vero. A Redmond, in sintesi, sono consapevoli di aver pestato i piedi ai produttori partner ma sono nel contempo convinti di avere fra le mani un prodotto (per cui sembra sia stato avviato l’arruolamento di ingegneri da dedicare alla versione 2.0) in grado di regalarle molte soddisfazioni.

C’è quindi il rischio che gli Oem abbondonino il segmento delle tavolette da battaglia? Sì, c’è. Per quanto gli esperti la ritengano un’ipotesi poco realistica, anche in considerazione del fatto che tutti i vendor asiatici hanno praticamente già ultimato, con lo sviluppo di desktop e notebook Windows, anche quello di tablet con a bordo Windows RT.

Interessanti, su questo fronte, le reazioni e le indiscrezioni rese pubbliche nei giorni scorsi e inerenti Acer, Lenovo, Toshiba e Hewlett Packard. La casa taiwanese, e la conferma è arrivata da Computerworld, non cancellerà - nonostante l’esclusione dalla lista dei produttori di device Windows RT e le polemiche sollevate dall’intervento critico su Surface operato dal Ceo JT Wang (secondo cui si creerà una frattura fra Redmond e l’ecosistema degli Oem) - i progetti sui tablet “economici”. Lo stesso farà quella cinese, anche se direttamente dal numero uno Yang Yuanqing è partita una frecciata in direzione di Microsoft, apostrofata come “un concorrente dei tanti, incapace di produrre il miglior hardware del mondo”.

Per Toshiba, finita ai margini del settore pc portatili, non ci saranno invece rilasci di tablet Windows RT almeno fino all’anno prossimo a causa, come ha riportato giorni fa anche Bloomberg, del ritardo di consegna di alcuni componenti. In realtà la scelta dell’azienda giapponese, che si è focalizzata sui prodotti a piattaforma Windows 8, sembra dettata più da ragioni di business che da altro, prova ne sia il prototipo di tavoletta equipaggiata con processori Arm di Texas Instruments esibito lo scorso giugno al Computex.

Allo scetticismo di Acer e alla scelta di campo di Toshiba fa eco invece la posizione conciliante di Hp, che tramite le parole del suo Vp John Solomon rilasciate al sito Crn ha fatto capire chiaramente come Surface non ha cambiato lo stato delle relazioni con Microsoft. Che, anzi, ha fatto un passo in avanti sostanziale per rivendicare una posizione di leadership nel mercato dei tablet. La casa californiana, però, si è focalizzata sulle tavolette con Windows 8 Pro e chip Intel, prodotti cioè destinati al mondo business e non pensati per far breccia fra i consumatori. Affamati sì di funzionalità e apps ma anche fortemente condizionati dal prezzo di listino.

Nel complesso i tablet e i notebook convertibili con a bordo Windows 8 e Soc (System-on-a-chip) Intel in arrivo dovrebbero essere oltre una ventina e firmati per l’appunto da Lenovo, Hewlett-Packard, Dell, Toshiba, Acer, Samsung e Asus. Su Windows RT, come visto, la questione è aperta. E tutti sono curiosi di capire se Microsoft, entro i prossimi due mesi, avrà messo d'accordo tutti. Allmeno sulla carta. 

ARTICOLI CORRELATI