09/11/2015 di Redazione

Toyota “invade” la Silicon Valley con un miliardo di dollari

Il principale automaker del mondo inaugurerà un nuovo centro di ricerca avanzata per l’intelligenza artificiale nei pressi della Stanford University. Il polo, guidato dal guru Gill Pratt, servirà per sviluppare nuove tecnologie robotiche non solo per il m

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Le auto del futuro saranno molto più “intelligenti” di oggi. E chi, se non Toyota, maggiore costruttore mondiale nel settore automotive con 10,23 milioni di veicoli venduti nel 2014, dovrebbe investire per realizzare macchine smart? Il colosso giapponese ha infatti annunciato la costruzione di un centro di ricerca avanzato per l’intelligenza artificiale e la robotica, che dovrebbe diventare operativo a gennaio 2016 nella Silicon Valley, cuore pulsante della tecnologia mondiale, vicino alla Stanford University. Una struttura con circa duecento dipendenti, su cui Toyota investirà circa un miliardo di dollari nei prossimi cinque anni. Verrà poi creato un secondo polo di ricerca in collaborazione con il prestigioso Mit di Cambridge. Ma, secondo The Guardian, l’obiettivo del nuovo Toyota Research Institute (Tri) andrà oltre il comparto automobilistico e i progetti di guida automatica molto in voga in questo periodo. Il produttore asiatico proverà infatti a sviluppare una tecnologia per “l’uso quotidiano”, in modo da migliorare la qualità della vita delle persone, che potrebbe quindi proseguire sulla scia di quanto già mostrato da Toyota in passato.

Ad esempio, l’azienda ha già realizzato un prototipo di un robot per assistere le persone più deboli, come i malati e gli anziani. Un altro automa, invece, è in grado di suonare strumenti musicali e conversare con gli esseri umani. Senza dimenticare ovviamente le macchine già utilizzate da Toyota nei propri impianti, che aiutano gli operai alla catena di montaggio. Il nuovo centro nei pressi di Stanford sarà diretto da Gill Pratt, assunto dal colosso nipponico a settembre come nuovo executive technical adviser e già guru presso la Darpa, agenzia governativa del Dipartimento della Difesa degli Usa per lo sviluppo di nuove tecnologie militari.

Continua quindi la trasformazione della Silicon Valley, con l’invasione di grandi nomi stranieri che hanno già preso posto vicino ai giganti tradizionali dell’It: il motore di ricerca cinese Baidu, Samsung e praticamente tutti i principali costruttori di auto hanno si sono già conquistati una fetta di California, in modo da favorire lo sviluppo tecnologico per i propri prodotti, attingendo anche all’enorme serbatoio di ricercatori e ingegneri che la regione può offrire.

 

La sede centrale di Toyota a Toyota City, prefettura di Aichi (Giappone)

 

Pur rimanendo ancora con quasi tutti e due i piedi nel mondo della fantascienza, e dopo decenni di ricerca, i settori dell’intelligenza artificiale e del machine learning (apprendimento automatico) stanno iniziando ora a dare i primi frutti. Sono diverse le aziende che stanno investendo milioni di dollari nel comparto, sperando di portare poi sul mercato le proprie soluzioni. Anche l’automotive è coinvolto, con progetti di auto a guida automatica portati avanti, per esempio, da Google. Ma, come detto, il principale obiettivo di Toyota non è, almeno per il momento, questo.

La compagnia si concentrerà innanzitutto su nuove tecnologie capaci di rendere la guida un atto più sicuro, invece che sviluppare sistemi completamente automatici. “Vogliamo creare automobili che siano sicure e anche estremamente divertenti da guidare”, ha commentato Pratt durante una conferenza a Tokyo, aggiungendo che i primi esperimenti riguarderanno sensori e software che funzioneranno come veri e propri “angeli custodi” dei conducenti, riducendo così il rischio di incidenti su strada.

 

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