Comunicare attraverso Twitter diventa un’esperienza più “dinamica”. La piattaforma dell’uccellino azzurro ha appena introdotto nuove funzioni all’interno dei Direct Messages, che altro non sono se non i messaggi privati (l’analogo di Messenger di Facebook): d’ora in poi potremo sapere se il destinatario ha ricevuto ed eventualmente già letto la comunicazione. Due indicatori verranno visualizzati nella conversazione, accanto al messaggio, ovvero un segno di spunta grigio e uno azzurro, a marcare rispettivamente l’avvenuta consegna e l’avvenuta lettura. Se questo suona famigliare, non c’è da stupirsi: WhatsApp ha fatto scuola, non soltanto nell’introduzione di una maggiore capacità di verifica del dialogo a distanza, ma anche nei codici cromatici.
D’altra parte non è certo la prima volta che le piattaforme social e i relativi strumenti di chat si inseguono l’un l’altro, generando una sorta di “evoluzione corale” nei modi e nelle abitudini di interazione fra utenti. La novità è riservata al momento alle applicazioni per Android e iOS, ma in futuro sarà estesa anche a chi accede da Web.
Per chi non la gradisse, è comunque possibile disattivare l’opzione della notifica di lettura. Nei messaggi di diretti di Twitter, inoltre, esordiscono l’indicatore della scrittura in corso (che evidenzia se dall’altra parte qualcuno sta componendo un messaggio) e l’anteprima dei link.
Piccole novità, utili comunque a migliorare l’esperienza d’uso di un social network che negli ultimi tempi – sotto la guida dell'amministratore delegato Jack Dorsey – ha davvero fatto tanto per rinnovarsi, sia diventando più user-friendly sia offrendo migliori strumenti a editori e inserzionisti pubblicitari: dalla riorganizzazione della Timeline all’esordio dei messaggi espandibili (che sfondano il limite dei 140 caratteri), fino all’allargamento dei Moments.
Nel secondo trimestre del 2016 il fatturato della società è migliorato del 20% anno su anno e il numero di utenti attivi mensili è salito del 3%. E tuttavia la piattaforma fatica a tenere il passo con i ritmi di crescita – di utenza e di profitti – di social network e servizi concorrenti, come Facebook e Snapchat.