01/03/2022 di Redazione

Acronis con Cyberprotect amplia l'offerta agli Msp

Denis Cassinerio, neo sales director del Sud Europa di Acronis, spiega la strategia del vendor che unisce in un’unica piattaforma cybersecurity e data protection. Per un mercato mid-enterprise da seguire con un canale orientato ai servizi

immagine.jpg

Cybersecurity e data protection rappresentano due modi di intendere la sicurezza informatica. Se il primo prevede l’identificazione, l’impedimento e la risoluzione dei danni possibili dovuti a un attacco cyber, l’altra forma di difesa pensa al backup e al ripristino dei dati a garanzia di una piena continuità del business anche a fronte di eventuali attacchi ransomware non identificati e risolti. Con la propria offerta Cyberprotect, Acronis ha unito questi due mondi della security, estendendo di fatto il grado di protezione delle aziende dagli attacchi e dai danni da questi procurati. Si tratta di un’evoluzione dell’offerta di security resa necessaria dalla recrudescenza degli attacchi scatenatasi proprio nel periodo della pandemia.

Cybercrime e pandemia: Acronis amplia la potenza di difesa
Mesi, anni, in cui il cybercrime ha approfittato dell’esplosione delle situazioni di smartworking adottate per fare fronte all’emergenza sanitaria, la quale ha imposto il lavoro da remoto ancor prima di dotare i dipendenti e le aziende stesse di strumenti adeguati a una corretta protezione, con il risultato di una escalation negli attacchi” commenta Denis Cassinerio, recentemente entrato in Acronis con il ruolo di regional sales director South Europe.

Il nuovo tema della remotizzazione del lavoro ha messo sotto stress i dipartimenti di cybersecurity per il grande incremento degli attacchi”, riprende Cassinerio, “con ondate di phishing mirate e la mano pesante dei ransomware che ancora oggi risulta essere la prima minaccia per le aziende, con fenomeni di estorsione che hanno messo una forte pressione alla continuità operativa, dal momento che le aziende hanno trasferito in digitale molto di più di quanto non si facesse in passato”. 

Il risultato è che gli operatori IT si sono trovati a dover affrontare un universo sempre più complesso, imponendo interventi prioritari del rischio, a volte inefficienti davanti alle nuove sofisticate tecniche di attacco. Un mercato che si è rivolto prevalentemente verso le modalità di rilevamento e risposta degli attacchi, ma i danni conseguenti agli attacchi ransomware sfuggiti a tali rilevamenti sono comunque stati ingenti. 

La nuova offerta Acronis unisce cybersecurity e data protection
Un momento di evoluzione nell’affrontare il tema della sicurezza che ha coinciso con un cambiamento per Acronis stessa, la quale ha cambiato nel giro di poco tempo il proprio portfolio, improntando un insieme d’offerta di cyberprotection, che unisce la cybersecurity alla data protection (backup & recovery), realizzando un modello che punta, allo stesso tempo, alla risoluzione del problema e alla continuità operativa.

Una strategia che punta essenzialmente a una semplificazione dell’offerta, cercando di automatizzarla il più possibile e di renderla scalabile, sfruttando l’arricchimento della piattaforma Acronis anche a seguito delle diverse tecnologie portate in dote dalle acquisizioni susseguitesi negli ultimi anni, a partire da T-Soft, acquisita nel 2018, 5Nine nel 2019 e, nel 2020, DeviceLock e CyberLynx

Si tratta di acquisizioni che hanno arricchito le competenze di backup e di disaster recovery di Acronis, la quale si può proporre oggi con un portafoglio ampio che consente agli operatori di gestire l’utente in maniera remota, in modalità di service provider, per processi di recovery e backup su qualsiasi tipo di workload, di protezione avanzata, di antimalware, detection and response, fino a processi di collaborazione e di condivisione delle informazioni e di protezione del dato con soluzioni di natura data loss protection.

 

Denis Cassinerio, regional sales director South Europe di Acronis

 

Dai service provider al mercato mid-enterprise
L’obiettivo di Acronis è di lavorare con i service provider “che rappresentano il nostro principale modello di go to market, e che ci stanno fornendo importanti feedback sui quali stiamo via via adattando la nostra piattaforma” afferma Cassinerio. “Un parterre di operatori di primo interesse per Acronis, soprattutto per quanto riguarda il Sud Europa, caratterizzato da un gran numero di aziende SMB e ricco di service provider e di operatori che integrano l’offerta di security su modelli cloud, e che oggi possono estendere il mercato tradizionale del backup e disaster recovery di Acronis anche alle tematiche della cybersecurity”. 

Si tratta, per Cassinerio, di coltivare quel canale di Managed Service Provider che si sta via via delineando e in cui si assiste a una forte accelerazione da parte soprattutto dei partner di medie e piccole dimensioni, che stanno via via optando verso un modello d’offerta a consumo. Gli Msp hanno però bisogno di disporre di una piattaforma che sia valida anche nel calcolo del consumo di tali servizi, in modo che l’entità della spesa sia prevedibile, che sia un modello che consenta di trasferire questo processo nei confronti dei clienti e di gestirlo con dinamiche multitenancy. 

Un Success Manager per seguire l'evoluzione dei partner
E Acronis sta appunto lavorando in questa direzione, avvalendosi di partner che devono però avere competenze nella proposizione di questi nuovi modelli. Per questo ogni singolo partner viene affiancto a un Success Manager, che ha il compito di accompagnarlo nella valutazione complessiva dell’offerta, nell’ingaggio e nell’espansione progressiva dell’offerta stessa, proponendosi come un vero e proprio consulente commerciale per il service provider.

Da qui il nostro impegno proprio per dare supporto a questo target di partner”, precisa Cassinerio, “a partire dal nostro partner program CyberFit e il nostro evento principale tenuto dagli executive di Acronis che è indirizzato espressamente ai service provider. Gli obiettivi sono dichiarati: esporci al mondo della cybersecyurity e andare ad approcciare mercati che possano scalare verso il mid-enterprise e, di conseguenza, prendere contatti con un canale di partner di dimensioni e competenze tali da poter affrontare anche questo target di utenza con un modello a servizio”. 

 

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI