05/09/2017 di Redazione

Alphabet completa la riorganizzazione con la “X” di XXVI Holdings

La nuova società è un organismo intermedio, che permette di separare e gestire meglio le attività delle diverse sussidiarie. Google, intanto abbandona l'attributo “Inc” per diventare una società a responsabilità limitata.

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In Alphabet, il gruppo societario di cui fa parte Google, arriva la lettera “X”: XXVI Holdings. È l'atto finale di un processo di riorganizzazione iniziato nel 2015, quando la società di Mountain View annunciò un cambio di rotta formale e sostanziale. Al nome Google si sostituiva Alphabet, una holding concepita come un insieme di lettere dell'alfabeto cui corrispondevano attività diverse, più o meno considerate core business. Da allora, sotto Google e sotto la guida di Sundai Pichai sono rimaste le attività e i progetti relativi al motore di ricerca Web, all'advertising, a YouTube, ai social media, ai servizi cloud personali e aziendali, nonché tutti i prodotti e servizi di Android e Chrome Os. Operano al di fuori di Big G, invece, i laboratori Google X e Life Sciences, Calico (con attività di ricerca contro l’invecchiamento e le malattie senili), Google Fiber (servizi Internet a banda ultralarga), Google Auto (per le vetture driverless), Gv (in precedenza nota come Google Ventures) e Waymo, società che ha preso in carico il business dell'automobile senza conducente.

La creazione della nuova holding è stata segnalata da Bloomberg sulla base di documenti della Federal Communications Commission, e poi confermata sinteticamete da un portavoce di Alphabet: “Stiamo aggiornando la nostra struttura societaria per rendere effettivi i cambiamenti annunciati nel 2015. Questo include la conversione di Google Inc. in Goolge Llc e la creazione di una nuova holding intermedia che opererà sotto Alphabet, Xxvi Holiding Inc.

Il passaggio di Google dallo statuto di “corporation” a Llc (limited liability company, l'equivalente nordamericano di Srl), non avrà impatti sulle regole di tassazione a cui l'azienda è tenuta. Quanto a XXVI Holidings, dai documenti della Fcc si evince che essa opererà come organismo di mediazione fra Alphabet e le diverse società del gruppo al fine di equiparare il “profilo legale” di ciascuna di esse a quello di Google Llc. In sostanza, d'ora in poi Waymo, Google X, Life Sciences, Gv e le altre sussidiarie saranno diretta emanazione della parent company capeggiata da Larry Page, e non più dall'azienda amministrata da Sundai Pitchai. Il quale, in ogni caso, da luglio è anche membro del board dei dirigenti di Alphabet.

 

 

 

Come effetto della riorganizzazione”, si legge nel documento della Fcc, “Alphabet e Google potranno operare in modo più efficiente, economico e trasparente, consentendo alle società di concentrarsi sulle attività maggiormente generatrici di fatturato”. Nel secondo trimestre di quest'anno il giro d'affari di Alphabet ha superato i 26 miliardi di dollari, crescendo del 21% rispetto all'analogo periodo del 2016 e ricavando il 99% del bottino dalle attività di Google. Nel trimestre, l'utile operativo è invece sceso anno-su-anno da 5,9 a 4,1 miliardi di dollari, mentre l'utile netto è calato da 4,8 a 3,5 miliardi. Decrementi presto spiegati: la holding ha contabilizzato nel secondo semestre la spesa di 2,42 miliardi di euro dovuta alla multa per abuso di posizione dominante decisa dalla Commissione Europea.

Una curiosità: il nome XXVI Holidings è stato scelto per richiamare con la numerazione romana la cifra del 26, che ricorreva in alcune equazioni matematiche relative al valore delle azioni Alphabet. Una scaramanzia, si spera a Mountain View, benaugurante per il futuro.

 

 

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