28/10/2011 di Redazione

AMD Bulldozer arriva anche sui server

Si chiameranno Opteron 4200 e Opteron 6200 i nuovi processori per macchine di fascia media e alta basati sulla nuova architettura a 32 nanometri del produttore di Sunnyvale. Lanciato anche il portale Fusion Partner Program destinato agli operatori di cana

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La nuova architettura Bulldozer di AMD, dopo essere stata lanciata per il mondo consumer sotto il nome di “Zambezi”, approda ora anche sui server. E lo fa con due nuovi processori destinati alla fascia media e alta del mercato.

Stiamo parlando nel dettaglio del modello Opteron 6200 (nome in codice “Interlagos”) e dell’Opteron 4200 (nome in codice “Valencia”). Il primo è destinato a sistemi di fascia alta e potrà contare su diverse configurazioni, con 8, 12 o 16 core integrati. Il secondo è pensato invece per le macchine meno performanti e potrà essere proposto nelle versioni con 6 o 8 core.

Per entrambi i modelli rimane invariato il chipset che li supporta, ovvero tutti quelli della serie AMR5600, già utilizzati da AMD per pilotare la “vecchia” serie Opteron 4100 e 6100, attualmente sul mercato. Cambia anche la dimensione del die del processore: si passa dai 45 nanometri delle serie precedente ai 32 dell’architettura Bulldozer.


Come ogni nuova architettura che si rispetti, anche la nuova creatura di AMD ha delle novità da mettere sul piatto: se non rispetto alla concorrenza, quanto meno per le proprie CPU.  In primis si parla (finalmente) di una cache L2 condivisa, da 2MB, che viene assegnata a due core. Aumenta anche la cache L3, portata a 8 MB e a disposizione di ogni singolo core.

Un’altra importante peculiarità di Bulldozer è senza dubbio la tecnologia Turbo Core, che per molti versi ricorda la Turbo Boost di Intel. Anche in questo caso, infatti, i core si aumentano in automatico la velocità di clock se non sono tutti impegnati nell’esecuzione di calcoli complessi. Molto spesso i processori lavorano al di sotto delle loro massime performance e da questo presupposto ecco l’idea (copiata?) di aumentare il clock di solo alcuni dei core presenti e di “spegnere” quelli inutilizzati. Si potranno usare quindi 4 core con un aumento di frequenza fino a 1 GHz per core che in quel momento viene usato e avere tutti i core “overcloccati” fino a un massimo di 500 MHz (sempre che questi, come detto prima, non siano usati a pieno carico).

In concomitanza con l’annuncio dei nuovi processori, AMD ha pensato anche al canale, con il lancio del portale Fusion Partner Program. Disponibile in tutto il mondo (in sette lingue, italiano compreso) e raggiungibile all’indirizzo http://registration-fpp.amd.com/, è pensato per assistere i partner - suddivisi in tre livelli per ordine di importanza, e cioè Elite, Premier e Select – sia in termini di supporto tecnico e di marketing che in fatto di incentivi personalizzati.

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