09/11/2022 di Redazione

Anche Salesforce costretta a tagliare mille dipendenti

L’azienda specializzata in Crm punta a incrementare la marginalità. Intanto cominciano i licenziamenti in Meta: undicimila persone.

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I licenziamenti continuano. Sono tempi non facili per le grandi multinazionali tecnologiche, e dopo le notizie sui tagli massicci previsti per Twitter, Meta e Microsoft, ora è la volta di Salesforce. I licenziamenti sono stati confermati dalla software house sinonimo di Crm, la quale non ha fornito un numero esatto ma ha corretto le recenti indiscrezioni che parlavano di duemila tagli: sarebbero, invece, meno di un migliaio, su un totale di circa 73mila dipendenti. 

Il mese scorso Salesforce aveva già ridotto la propria forza lavoro non dipendente, tagliando 90 collaboratori. Inoltre aveva annunciato lo stop programmato alle nuove assunzioni da qui al nuovo anno. 

Come noto, le compagnie tecnologiche di un po’ tutti i settori, dall’hardware al software, stanno affrontando un momento complesso, caratterizzato da ritardi nella fornitura di componenti (per la crisi dei chip di Taiwan e per le nuove chiusure di fabbriche cinesi in lockdown) e paure di recessione, con conseguente calo degli investimenti programmati dalle aziende. Il contesto economico è oggi molto diverso da quello che lo scorso anno aveva permesso a Salesforce di far crescere il proprio organico a doppia cifra percentuale (+36% fra agosto 2021 e agosto 2022). 

La direzione finanziaria dell’azienda era comunque già consapevole della necessità di ottimizzare i costi. Nel mese di ottobre la chief financial officer, Amy Weaver, durante l’Investor Day di Salesforce ha detto di voler portare il margine operativo del 25% entro il 2026, e per raggiungere obiettivi di questo tipo un taglio dei costi è necessario.

Sul versante delle notizie positive, citiamo il posizionamento di Salesforce fra i “leader” del Magic Quadrant di Gartner per le piattaforme di automazione delle vendite per il 16esimo anno consecutivo. Inoltre l’azienda è stata riconosciuta leader nelle piattaforme di marketing automation B2B per il quinto anno consecutivo.

Intanto, a Menlo Park, Mark Zuckerberg ha confermato le indiscrezioni sull’inizio delle procedure di licenziamento: sono undicimila i dipendenti di Meta che già da questa settimana dovranno congedarsi, ovvero il 13% dell’attuale forza lavoro. A fine agosto Snap aveva ridotto l’organico di 1.300 persone, mentre in ottobre Microsoft ha dovuto lasciare a casa un migliaio di dipendenti. Il caso più eclatante è quello di Twitter: le indiscrezioni paventano il taglio di un dipendente su due. Ma in questo caso, più che del contesto economico, la responsabilità di queste scelte è di Elon Musk.

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