23/06/2021 di Redazione

Ancora indagini antitrust su Google, nel mirino la pubblicità online

La Commissione Europea ha avviato un’indagine per determinare se Big G sia colpevole di abuso di posizione dominante e concorrenza sleale nell’ambito dell’advertising online.

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Ancora guai in materia antitrust per Google. L’azienda di Mountain View è abituata a essere messa sotto la lente d’ingrandimento, specie in Europa, e ha già ricevuto sostanziose multe per abuso di posizione dominante e concorrenza sleale, sia relativamente al mercato delle ricerche Web, sia ad Android e al motore di comparazione prezzi Google Shopping. Recentemente dall’organismo antitrust francese è giunta una sanzione da 220 milioni di euro per abuso di posizione dominante nel mercato della pubblicità online. Ora ci risiamo: la Commissione Europea ha avviato un’indagine formale per determinare se il colosso californiano agisca in modo anticoncorrenziale nel campo dell’aversing online

L’indagine formale prende avvio sulla base di una precedente investigazione preliminare, cominciata nel 2019. Il sospetto è che, abusando della propria posizione sul mercato, Google favorisca i propri servizi (e guadagni) a discapito di editori Web e di altre piattaforme per l’advertising digitale. In particolare, secondo la Commissione, l’azienda userebbe solo per sé stessa, a proprio vantaggio, dati degli utenti raccolti da siti Web e applicazioni, preziosi ai fini pubblicitari. Il sospetto è che Google possa accedervi, la concorrenza no.

“Google raccoglie dati da utilizzare per fini di pubblicità mirata, vende spazi pubblicitari e agisce anche come intermediario per le inserzioni pubblicitarie online. Dunque Google è presente in quasi tutti i livelli della supply chain per le inserzioni pubblicitarie online”, ha dichiarato la commissaria europea alla libera concorrenza, Margrethe Vestager, sottolineando il conflitto d’interessi. “Ci preoccupa il fatto che Google abbia reso difficile, per i concorrenti dell’online advertising, poter competere nell’ambito del cosiddetto ad tech”.

Da Google è arrivata prontamente una replica: "Migliaia di aziende europee utilizzano i nostri prodotti pubblicitari per raggiungere nuovi clienti e per finanziare i propri siti Internet. Scelgono i nostri prodotti perché sono competitivi ed efficaci. Continueremo a confrontarci in modo costruttivo con la Commissione Europea per rispondere alle richieste di chiarimento e dimostrare i benefici che i nostri prodotti portano alle aziende e ai consumatori europei". 

 

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