Apple molla Imagination per sviluppare il proprio chip grafico
La Mela farà saltare gli accordi con il produttore britannico nei prossimi due anni, chiudendo così la collaborazione sull’architettura PowerVr per iPhone e iPad. All’orizzonte una Gpu proprietaria. Ma lo storico partner d’oltremanica ha seri dubbi sulla fattibilità dei progetti di Cupertino e teme la violazione di numerosi brevetti.
Pubblicato il 03 aprile 2017 da Alessandro Andriolo

Entro i prossimi due anni Apple taglierà i ponti con Imagination Technologies. L’azienda inglese è la detentrice dei brevetti dell’architettura PowerVr, alla base dei chip grafici utilizzati dalla Mela in iPhone e iPad sin dalle prime generazioni: il colosso di Cupertino ha in essere un contratto di licenza con Imagination Technologies e quest’ultima percepisce le royalties derivanti dalle vendite dei dispositivi mobili. L’obiettivo di Apple è semplice: realizzare in proprio i chip grafici delle prossime generazioni di smartphone e tablet, in modo da ridurre ulteriormente la dipendenza dagli altri vendor di tecnologia. La conferma è stata data ufficialmente da Imagination sul proprio sito Web e, all’annuncio, le azioni della compagnia inglese sono crollate fino al 70 per cento. Cupertino è ad oggi il principale cliente del produttore d’oltremanica.
Ma i toni usati dall’azienda sono abbastanza piccati. Ad oggi, secondo il gruppo inglese, “Apple non ha presentato alcuna prova in grado di sostenere la propria dichiarazione sul mancato utilizzo di tecnologia Imagination senza però violare brevetti, proprietà intellettuale e informazioni confidenziali. Queste prove sono state richieste da Imagination, ma Apple si è rifiutata di fornirle”.
Come ben si capisce, quindi, il timore del vendor britannico è che la Mela possa proseguire in-house lo sviluppo dell’architettura grafica attualmente sotto licenza, violando così potenzialmente una miriade di brevetti. Inoltre, prosegue Imagination, è “estremamente difficile progettare una Gpu nuova di zecca” senza infrangere la proprietà intellettuale.
Per cercare di salvare il salvabile, vale a dire il titolo in borsa e il suo maggior cliente (che genera circa il 50% del fatturato), il vendor tecnologico sta cercando accordi su “alternative commerciali” da siglare con Cupertino. Anche perché imbarcarsi in una lunga e incerta battaglia legale potrebbe rivelarsi fatale. Imagination ha comunque specificato che a tempo debito verranno fatti nuovi annunci.
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