“Apple ha vinto la gara dei dispositivi indossabili”. Non c'è un dubbio nell'affermazione di Canalys, società di ricerca da cui giungono nuovi numeri sul mercato dei wearable, fra i quali spiccano quelli – ottimi – dell'Apple Watch. L'anno scorso l'azienda ha venduto 18 milioni di orologi smart, il 54% in più di quanto realizzato nel 2016, specie per merito del traino dell'ultimissimo modello. Circa un acquisto su due, infatti, ha riguardato il dispositivo Series 3, che è fra l'altro si è dimostrato l'indossabile Lte più rapido nel vendere al suo esordio di tutta la ancor breve storia di questo mercato.
Il successo di Apple è ancor più meritevole di sottolineatura se confrontato con l'abbondanza di offerta (e di segmentazione per tipologie e prezzo) proposta da chi vende modelli basati su Android Wear. Il Gear S3 di Samsung e il Watch 2 di Huawei hanno rappresentato due cavalli di battaglia dell'anno scorso, ma nonostante i meriti tecnologici ed estetici e nonostante la più ampia compatibilità (funzionano anche in abbinamento agli iPhone) non hanno retto il confronto con le vendite dell'Apple Watch. Quest'ultimo, al contrario, non essendo compatibile con i telefoni Android ha comunque guadagnato terreno. “A dispetto dei design innovativi, come le ghiere rotanti e i quadranti rotondi adottati da altri vendor, Apple si è portata molto avanti continuando a focalizzarsi sullo zoccolo duro degli utenti iPhone”, ha commentato Jason Low, analista senior di Canalys.
La versione Lte dell'orologio (venduta a 379 euro o più) è stata richiesta soprattutto negli Stati Uniti, in Giappone e Australia, potendo sfruttare il volano degli accordi con gli operatori e distributori locali. Al contrario, non hanno giocato a favore le scarse opzioni di acquisto disponibili in mercati europei come Regno Unito, Germania e Francia.

Il più temibile rivale dell'orologio di Cupertino, almeno in termini di volumi di vendita, è attualmente l'offerta targata Xiaomi. Gli smartwatch e bracciali fitness dell'azienda cinese nel 2017 hanno corso testa a testa con l'Apple Watch, superandolo temporaneamente nei mesi primaverili e venendo surclassati nuovamente nel terzo trimestre. Nel periodo di luglio, agosto e settembre Apple è stato il primo marchio anche in termini di market share, seppure con uno scarto non abissale: 23%, contro il 21% di Xiaomi e il 20% di Fitbit. Ancora una volta, è bene sottolineare come sotto l'etichetta di “wearable” rientrino prodotti abbastanza diversi fra loro per prezzo e caratteristiche tecniche.