Canon ingabbia lo spione che stampa dati sensibili

Canon ha inventato un modo semplice ed efficace per evitare che dati sensibili escano dall'azienda.

Per la gestione documentale, Canon offre uniFLOW Output Manager, una soluzione assai articolata che consente di misurare l'utilizzo effettivo e i costi delle stampanti di gruppo o di reparto con un dettagliato rapporto analitico di chi stampa che cosa.

Tra le altre caratteristiche c'è, per esempio, quella che se una stampante ha un malfunzionamento, indirizza la stampa su un'altra stampante del gruppo di lavoro vicino. Oppure nelle aziende che utilizzano costose soluzioni di reprografia, offre la capacità di bilanciamento dei carichi in grado automaticamente di gestire le macchine per favorire il tempo dell'output e velocizzare il risultato nelle mani dell'utente.

Tra le "additional features" vi sono anche Secure Job, Desktop Accounting, Clustering e Job Ticketing così da controllare nel dettaglio chi origina le stampe e quindi controllare meglio i costi di stampa.

Lo schemino di controllo di uniFLOW di Canon

Il Secure Job della prossima versione di uniFLOW 5 sembra sia particolarmente intelligente ed efficace proprio per evitare il furto di dati sensibili. Infatti la stampante utilizza una soluzione di OCR, ossia di riconoscimento caratteri, presa in licenza dalla belga IRIS (e di solito utilizzata negli scanner) che consente o di bloccare la stampa quando viene "letta" una parola che l'amministratore di sistema ha stabilito essere "sensibile". Per esempio, Conto Corrente, oppure Bilancio, solo per fare un esempio. Non solo.

Poiché si potrebbero ingenerare code e confusioni di ruoli, uniFLOW permette di stampare in PDF e d'inviare a un destinatario specificato il documento che viene stampato e che contiene il dato sensibile. In altri termini: la stampa viene effettuata ma se c'è un dato sensibile, una copia della stampa finisce nelle mani del controllore che deciderà, a sua discrezione, che cosa fare della preziosa informazione.