19/11/2015 di Redazione

Con tre miliardi di sterline in Regno Unito si combatte il terrore

Come annunciato dal cancelliere Osborne, il governo britannico investirà 3,2 miliardi di sterline nei prossimi cinque anni per potenziare la sicurezza di infrastrutture e reti (da Internet all’energia), potenziare le attività di intelligence e finanziare

immagine.jpg

Chi crea nuove tecnologie di sicurezza ha tutto il supporto del governo britannico. Il cancelliere George Osborne ha annunciato che a partire dai primi mesi del 2016 la spesa pubblica nazionale in cybersicurezza raddoppierà, con l’obiettivo di arrivare 3,2 miliardi di sterline entro 2020. Un valore che mai come adesso, dopo l’ondata di terrore sparsa dall’Isis e arrivata fino all’Europa, pare appropriato se non necessario. Quasi ovvio sottolineare come sicurezza informatica e sicurezza delle persone appaiano sempre più legate e come siano le falle di intelligence – molto prima di quelle militari e politiche – a rappresentare un potenziale varco per attacchi a luoghi fisici e virtuali, agli spazi cittadini così come a tutto ciò che rientra nell’Internet of Things, dai sistemi di videosorveglianza alle reti dell’energia.

Some illustrato ieri da Osborne durante un suo intervento nei Government Communications Headquarters, l’Isis non ha ancora la capacità di sferrare degli attacchi informatici, “ma sappiamo che la vuole e sta facendo di tutto per acquisirla”. Gli obiettivi possibili spaziano dalla rete elettrica, al sistema di controllo del traffico aereo, fino agli ospedali, e una loro compromissione non si “misurerebbe solo in termini di danni economici ma anche di perdite di vite umane”.

La cifra stanziata per il prossimo quinquennio, da inizio 2016 a fine 2020, include gli investimenti necessari a proteggere le infrastrutture e le reti critiche di Inghilterra, Scozia e Galles, ma anche un budget (di 1,9 miliardi di sterline sui 3,2 totali) che sarà destinato a finanziare nuove startup focalizzate sulla sicurezza It, ad assumere ben 1.900 nuovi professionisti nelle tre agenzie di intelligence britanniche e a creare un nuovo ente, il National Cyber Centre, interno al ministero delle Comunicazioni.

Il cancelliere ha illustrato un “massiccio, completo programma che doterà il Regno Unito di una cybersicurezza di nuova generazione, e ci renderà uno dei luoghi più sicuri in cui fare business online”. L’insieme delle nuove risorse tecnologiche, di intelligence e istituzionali creerà una “piattaforma unificata per gestire gli incidenti nel momento in cui si verificano, assicurando risposte più rapide ed efficaci ad attacchi rilevanti”. Il governo mira anche a potenziare la sicurezza Web, collaborando con gli Internet Service Provider per individuare nuovi metodi di contrasto ai malware e agli Url infetti.

 

George Osborne

 

Nel nuovo National Cyber Centre, invece, lavoreranno diversi team di esperti in specifici settori, dall’aviazione alle banche. Per quanto riguarda le startup, beneficeranno di investimenti (165 milioni di sterline) quelle ritenute utili agli sforzi di cybersicurezza e di intelligence del governo. Complessivamente, il programma made in Uk ricalca quello della Darpa, l’American Department of Defence Agency. Fra le startup finanziate da quest’ultima rientrano innovazioni di robotica, software di analytics e tecnologie di assistenza medica a distanza, oltre a progetti più specifici. Come quello nato in seno alla Arizona State University: degli “zainetti-razzo” che, impiegati in ambito militare, permetteranno a un soldato di correre più veloce di un centometrista olimpico.

 

ARTICOLI CORRELATI