30/11/2012 di Redazione

Dell e Intel: pieno di liquidità per le casse di Sharp

Secondo le ultime indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, le due aziende americane potrebbero condividere un investimento in contanti di 240 milioni di dollari nella casa giapponese. L'interesse di entrambe sarebbe focalizzato sui pannelli IGZO d

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Anche Dell ha avviato le trattative per finanziare Sharp, proponendosi come investitore a tutti gli effetti e allo stesso tempo aiutando l'azienda giapponese a uscire dalla grave crisi finanziaria in cui versa. Il nome del colosso statunitense si aggiunge quindi alla lista già folta di candidati, che comprende Intel, Qualcomm e probabilmente anche Hon Hai (la taiwanese proprietaria di Foxconn).

In arrivo i pannelli Sharp IGZO

L'indiscrezione che riguarda Dell proviene dal Wall Street Journal, le cui fonti sostengono che l'azienda sarebbe disposta a partecipare insieme a Intel con un'iniezione di denaro pari a 240 milioni di dollari. Questo investimento sarebbe il più sostanzioso rispetto alla proposta di Qualcomm.

La precedente relazione dell'agenzia Reuters riferiva invece che l'investimento congiunto di Intel e Qualcomm sarebbe stato complessivamente di 378 milioni di dollari, mentre un altro rapporto della giapponese Kyodo News aveva calcolato l'impegno di Intel in 500 milioni di dollari.

Le fonti contrastanti al momento non consentono di fare una valutazione esatta, quel che è certo è che c'è una mobilitazione importante per il salvataggio di Sharp, dovuta soprattutto alla sua tecnologia rivoluzionaria IGZO che esordirà il prossimo anno e che Intel vorrebbe sfruttare nella produzione degli ultrabook di prossima generazione. Rilevante inoltre la produzione di polisilicio a bassa temperatura (LTPS) che potrebbe costituire una rivoluzione della fabbricazione dei sistemi di visualizzazione.

L'azienda con sede a Osaka ha perso tre quarti del suo valore, ha pressoché raddoppiato le sue previsioni di perdita per l'esercizio fiscale 2012 stimando perdite nette pari a 450 miliardi di yen (5,7 miliardi di dollari). Per far fronte ai debiti ha dovuto ricorrere a un prestito di 360 miliardi di yen dagli istituti di credito Bank of Tokyo-Mitsubishi UFJ e Mizuho Corporate Bank, che saranno sufficienti solo per tenere in piedi l'azienda fino alla fine del prossimo anno fiscale, che si chiuderà a marzo 2014.


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