05/05/2011 di Redazione

Facebook in ufficio? Rischi la denuncia per peculato

Il comune di Bertinoro ha denunciato cinque dipendenti per peculato e abuso d'ufficio perché usavano Facebook dalla postazione di lavoro. I computer sono stati sequestrati come prova d'accusa. Secondo gli esperti, però, non rischiano la detenzione.

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Usare Facebook dal computer dell'ufficio può essere considerato un reato, anche gravissimo, se siete dipendenti pubblici. A insegnarlo è il caso giunto in questi giorni alla ribalta della cronaca: cinque dipendenti del comune di Bertinoro (Forlì) sono stati denunciati per peculato e abuso d'ufficio perché usavano la Rete, e il social network in particolare, nell'orario d'ufficio.

I loro computer sono stati sequestrati come prova d'accusa e ora si preannuncia una battaglia legale serrata sia sull'argomento privacy sia in merito alle connessione fra le attività professionali d'ufficio e l'uso di Internet.

Cinque dipendenti comunali sono stati denunciati per peculato per avere usato Facebook in ufficio. Il reato, penale, può portare anche alla reclusione

Le accuse sono gravissime. Il peculato è un reato penale commesso da un pubblico ufficiale da un incaricato di pubblico servizio che sfrutti il denaro o, in questo caso, "altra cosa mobile altrui" impossessandosene per scopi personali. L'abuso d'ufficio, sempre secondo il codice penale, è il reato commesso da un pubblico ufficiale da un incaricato di pubblico servizio che, astenendosi ingiustificatamente dai propri compiti, procurano un danno a terzi. Il primo reato è più grave ed è punibile anche con la reclusione fino a dieci anni, il secondo è più lieve.

In realtà gli esperti in legalese ritengono che i cinque dipendenti non rischino la reclusione, in quanto il peculato presuppone che venga apportato un danno in denaro alla pubblica amministrazione. Certo il comune cercherà di dimostrare che le ore trascorse ad aggiornare le pagine di Facebook abbiano arrecato un danno finanziario alle casse, ma il fatto che non si siano impossessati di denaro renderà loro difficile questo compito.

Il problema è, come sempre, la mancanza di una legislatura precisa a riguardo: alcune regioni (il Lazio in particolare) in passato hanno precluso ai dipendenti l'uso del social network (Facebook in azienda? C’è chi dice no. E sono tanti). In molte realtà è stato limitato l'accesso alla sola pausa pranzo, mentre ci sono aziende in cui sono proprio i dirigenti a usare Facebook, per prendere informazioni preventive sui candidati all'assunzione (I direttori del personale ci spiano, su Internet!). Insomma, un cyber guazzabuglio che sembra lontano da una soluzione.

 

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