06/06/2019 di Redazione

Gli italiani non disdegnano il 5G (e si preparano a spendere di più)

Uno studio internazionale di Ericsson ha evidenziato che in Italia il 69% dei consumatori sarebbe disposto a pagare abbonamenti telefonici più costosi in cambio di servizi innovativi di smart home, hot zone 5G, telefonate olografiche e mappe in realtà aum

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Dopo tanta discussione, anche animata (basti pensare alla questione Huawei) e dopo tante sperimentazioni, il 5G quest’anno troverà le prime applicazioni commerciali anche in Europa. Proprio in questi giorni Vodafone ha annunciato, prima in Italia, l’arrivo in cinque città delle sue prime offerte di traffico dati su reti di quinta generazione, fruibili chiaramente a patto di possedere uno smartphone come lo  XiaoMi Mix 3 5G, l’LG V50 ThinQ 5G o il Samsung Galaxy S10 5G (sono questi i tre modelli già messi in catalogo da Vodafone).

 

Sarà un successo, oppure agli occhi dei consumatori italiani il 5G non ha un valore tale da giustificare abbonamenti più costosi e l’acquisto di un nuovo telefono di fascia alta? Ericsson si è posta il problema, trovando una serie di risposte dopo aver commissionato alla propria divisione ConsumerLab un’opera d’indagine notevole: sono stati intervistate ben 35mila persone di età comprese  tra 15 e 69 anni, residenti in 22 Paesi, e in aggiunta a questo lavoro sui grandi numeri sono state condotte 22 interviste approfondite con esperti del settore telecomunicazioni, accademici, dirigenti d’azienda, startup, produttori di telefoni e di chip.

 

Ebbene, in Italia meno di un cittadino su due, il 45%, si aspetta di veder arrivare il 5G entro l’anno prossimo. Prevale l’idea che in un primo momento le reti di nuova generazione porteranno un generale miglioramento delle prestazioni delle app, garantiranno una migliore fruizione di contenuti video in streaming e risolveranno i problemi di congestione della rete urbana.

 

Per gli utilizzi più innovativi del 5G, invece, la maggior parte delle persone crede si dovrà aspettare due o tre anni: i più attesi sono le “hot zone” 5G (che troveanno spazio nei centri cittadini, nei luoghi di lavoro e coworking, nelle stazioni ferroviarie e in occasione di eventi sportivi e concerti), i sensori per la smart home, le telefonate olografiche e le mappe in realtà aumentata. Per questo genere di servizi quasi sette italiani su dieci (69%) si dichiarano disposti a pagare un prezzo extra. Gli intervistati italiani si aspettano che l’utilizzo di da smartphone debba aumentare: per uno su cinque potrà sfiorare i 170 GB al mese, una livello enormemente maggiore del consumo dati attuale dell’utente medio. Per il 50% degli italiani, inoltre, i robot casalinghi 5G diventeranno uno status symbol, mentre il 60% desidera automobili connesse al 5G.

 

 

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