17/10/2017 di Redazione

Google Maps esplora meglio lo spazio e si dimentica delle calorie

Nuovi pianeti a satelliti del sistema solare sono stati aggiunti alla servizio di mappe, risultando ora esplorabili e zoomabili. Intanto, sull'app di iOS è stato interrotto il rollout di una nuova funzionalità di calcolo delle calorie bruciate nei tragitt

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Probabilmente il pensiero delle calorie consumate non è la prima preoccupazione quando si va di fretta, districandosi fra semafori e strade cittadine per raggiungere a piedi il luogo di un appuntamento o un mezzo di trasporto pubblico in partenza. Per questo, a seguito di parecchie lamentele, Google ha deciso di eliminare dalle sue Maps la funzionalità di calcolo calorico, che da qualche giorno era stata introdotta in via sperimentale sull'app per iOS. Che l'intenzione fosse quella di fornire motivazioni per spostarsi a piedi, anziché adagiarsi sul sedile della propria auto o chiamare un taxi, oppure di sostituirsi in parte al lavoro di smartwatch e bracciali fitness, in ogni caso l'idea non è piaciuta ai proprietari di iPhone e iPad (o meglio a quelli che, fra coloro, utilizzano Google Maps invece dell'applicazione proprietaria di Apple,e che già avevano testato la novità).

Secondo quanto comunicato a TechCrunch dall'azienda di Mountain View, la funzionalità è stata rimossa “sulla base di decisi feedback degli utenti”. Il contatore di calorie aveva iniziato a comparire nell'app, con rollout graduale, la settimana scorsa: in base al percorso calcolato su Maps, mostrava l'ammontare in Kcal consumato per camminare dal punto “A” al punto “B”, consoderando una media di 90 calorie bruciate a chilometro. E non solo: il numero veniva diviso per 110 per calcolare a quanti cupcake o frazioni di cupcake corrispondesse lo sforzo compiuto.

 

 

Dimenticato questo esperimento, ora le mappe di Google possono dedicarsi a esplorare tutt'altri orizzonti rispetto alla forma fisica delle persone. Tre pianeti e nove satelliti sono stati aggiunti alla lista dei corpi celesti esplorabili tramite Maps: è possibile girarci intorno, avvicinarsi con uno zoom e reperire informazioni.

L'elenco include ora anche Venere e Plutone (le due principali aggiunte), accanto a Mercurio, Marte, alla Luna, a tre dei satelliti di Giove (Ganimede, Europa, Io), a sei satelliti di Saturno (presenti Dione, Encedalo, Mimas, Giapeto, Rea e Titano, manca solo Teti), all'asteroide Cerere e alla stazione spaziale internazionale. Senza dimenticare, ovviamente, la possibilità di osservare la Terra come se stessimo in orbita. Le nuove aggiunte sono il frutto dell'opera fotografica della sonda Cassini, a cui Google ha avuto accesso per gentile concessione della Nasa e dell'Agenzia Spaziale Europea.

 

 

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