05/11/2021 di Redazione

I sistemi di trading di Cme voleranno nel cloud di Google

Alphabet annuncia un investimento da 1 miliardi di dollari e la chiusura di un accordo decennale per la migrazione dei servizi che gestiscono lo scambio di futures e derivati e altri prodotti finanziari di Cme.

immagine.jpg

Alphabet, la casa madre di Google, ha investito un miliardo di dollari in Chicago Mercantile Exchange Group (Cme), operatore finanziario che gestisce lo scambio di futures e derivati, e ha chiuso un accordo separato per la migrazione in cloud dei sistemi di trading di Cme. L’accordo ha validità decennale e consentirà al colosso della finanza di velocizzare i propri servizi di compravendita, nonché di sviluppare nuova capacità, per esempio usando l’intelligenza artificiale per il monitoraggio e la previsione dell’andamento dei mercati. 

 

Il valore del contratto di fornitura decennale non è stato svelato, ma sicuramente non si tratterà di bruscolini: con un fatturato annuo superiore a 4.880 miliardi di dollari e una capitalizzazione di 79,2 miliardi di dollari, Cme è il primo operatore di trading mondiale. A lui si deve il lancio, a fine 2017, del primo contratto future basato su Bitcoin e dal allora l’offerta di crypto derivati si è estesa a ad altri prodotti e alla valuta Ether.

 

Riporta TechCrunch che, secondo quanto dichiarato da Philip Moyer, vicepresidente per i mercati strategici di Google Cloud,  quello annunciato non è un semplice progetto di migrazione in cloud dei carichi di lavoro di un cliente, ma piuttosto l’inizio di un “viaggio a lungo termine, necessario per portare in cloud gli elementi più difficili dell’industria dei servizi finanziari”.  

 

A rendere complesso questo viaggio ci sono le peculiari necessità di Cme, quelle di un'infrastruttura che garantisca elevatissimi standard di sicurezza, latenza e ridondanza, nonché di recovery dei dati. La migrazione, dunque, sarà realizzata in fasi successive, partendo dai carichi di lavoro meno problematici e con minori requisiti di bassa latenza, per poi passare agli strumenti di analisi dei dati e infine alle applicazioni più sensibili alla latenza. Con il passaggio al cloud, Cme è convinta di poter scalare la propria infrastruttura, ottimizzare i costi, facilitare l’onboarding di nuovi utenti, oltre ad avvantaggiarsi di una serie di efficienze (costi, ottimizzazione dell’infrastruttura, automazione). Inoltre potrà arricchire i suoi servizi al cliente con strumenti di analisi dei dati e previsione dei rischi.

 

ARTICOLI CORRELATI