26/09/2014 di Redazione

Il Gruppo Almaviva si protegge con le appliance di Check Point

I sistemi di Check Point sono stati scelti per mettere in sicurezza l’infrastruttura HyperCed di Almaviva, utilizzata per gestire i servizi It erogati ai clienti e in gran parte composta da server virtualizzati. Semplicità, affidabilità e prestazioni sono

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Grandi numeri descrivono il business di Gruppo Almaviva, un fornitore di servizi Ict fra i più importanti in Italia, con 35 sedi nel nostro Paese e 16 all’estero. I grandi numeri sono anche quelli dell’infrastruttura It, cresciuta e mutata nel corso degli anni passando dai 120 server fisici in uso nel 2000 ai 500 host, in massima parte virtuali,  presenti in azienda nel 2014. Su queste macchine attualmente girano oltre 620 applicazioni, sfruttate da un numero di utenti variabile e spesso superiore ai 10mila.

L’offerta del Gruppo Almaviva comprende servizi Ict e soluzioni basate su cloud, l’outsourcing del Crm e, ancora, soluzioni di analytics e Big Data. In particolare, l’azienda aveva la necessità di proteggere meglio la sua HyperCed, un’infrastruttura creata nel 2010 e utilizzata per fornire servizi ai clienti (una sezione supporta il sistema dei trasporti, in particolare quello ferroviario, mentre l’altra serve gli altri settori, sia imprese private sia Pubblica Amministrazione). HyperCed è dinamica, cioè può espandersi o contrarsi sulla base delle esigenze di risorse da parte dei clienti, a fronte di un costo di servizio flessibile e basato su componenti a prezzo definito.

Le appliance Check Point sono state selezionate per garantire alla sua infrastruttura i massimi livelli di sicurezza, prestazioni ed affidabilità. In particolare, è stato installato un cluster a due nodi di Check Point 21400 per la parte dedicata all’area produzione trasporti feroviari, mentre tre cluster a due nodi di CheckPoint 12600 e un cluster a tre nodi di Check Point 9070 sono stati utilizzati per la restante  porzione di infrastruttura. Le appliance Check Point VSX-1 permettono agli amministratori di gestire in modo uniforme sia la grande maggioranza di macchine virtuali, sia i server fisici ancora presenti all’interno di HyperCed.

 

L'appliance Check Point 21400 (in alto, l'HyperCed di Gruppo Almaviva)


“Le soluzioni Check Point ci garantiscono sicurezza da anni e si sono rivelate all’altezza delle situazioni”, ha dichiarato Marco Barbalinardo, network operations manager di Almaviva”. Dal momento che molti dei servizi erogati da  HyperCed sono di tipo mission-critical per i clienti, per Almaviva è necessario salvaguardare i livelli di prestazione e agire in modo tempestivo per ripristinarli in caso di deterioramento.

“Una gestione semplice ed efficace dell’intera infrastruttura dal punto di vista della sicurezza rappresenta per noi un valore inestimabile”, ha proseguito Barbalinardo. “Ed è proprio questo aspetto che ci ha spinto a privilegiare le soluzioni Check Point nel corso del tempo. L’affidabilità è un elemento su cui non possiamo scendere a compromessi, e anche le prestazioni ricoprono un ruolo molto importante, visti i grandi volumi di dati che quotidianamente passano per i nostri sistemi. Possiamo sicuramente dire che Check Point ci offre la migliore combinazione possibile di questi tre aspetti, diversi fra loro ma ugualmente critici”.
 

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