29/05/2017 di Redazione

Intercettazioni, il mondo hi-tech chiede più trasparenza

Una trentina di aziende statunitensi, fra cui Facebook, Google e Microsoft, hanno scritto una lettera al Congresso per chiedere una decisa riforma della Section 702 del Foreign Intelligence Surveillance Act, che permette alla Nsa di spiare i cittadini non

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I colossi della tecnologia fanno quadrato contro la Section 702 del Fisa, il Foreign Intelligence Surveillance Act che consente al governo statunitense di controllare le comunicazioni sul Web dei non residenti Usa, anche al di fuori dei confini nazionali. Una norma molto controversa, che periodicamente viene contestata da attivisti e aziende, e che dovrebbe scadere a fine 2017. Per cercare di far morire definitivamente la Section 702, evitando così che il Congresso la autorizzi nuovamente, una trentina dei principali gruppi hi-tech a stelle e strisce (da Amazon a Facebook, passando per Microsoft, Uber, Twitter, Mozilla, Google, Cisco, Adobe e via discorrendo) ha inviato una lettera a Bob Goodlatte, membro repubblicano della Camera dei rappresentanti e chairman dell’House Judiciary Committee, comitato permanente del Congresso deputato a sorvegliare l’amministrazione della giustizia nelle corti federali, oltre che le agenzie amministrative e i vari corpi delle forze dell’ordine.

Goodlatte è stato chiamato in causa dalle aziende perché il deputato ha inserito, nella propria agenda per “l’innovazione e la competitività” del 115esimo Congresso, una proposta di riforma della Section 702. “Scriviamo per esprimere il nostro pieno supporto”, hanno sottolineato i vari player tecnologici, perché il riordino della legge “permetterà di mantenere l’utilità per l’intelligence degli Usa, accrescendo la trasparenza e la protezione della privacy”.

Facebook e soci hanno proposto al Congresso di seguire cinque punti, che andrebbero valutati in caso di nuova autorizzazione della norma. Innanzitutto, le modifiche dovrebbero accogliere i recenti cambiamenti apportati al programma di raccolta dati “upstream” della Nsa, la National Security Agency: questa modalità di intercettazione prevede che l’agenzia monitori il traffico dati e telefonico direttamente dalla dorsale di rete.

Le aziende hanno fanno notare come sia sufficiente che la riforma adotti le modifiche già prese in carico dal governo statunitense, con l’approvazione della Foreign Intelligence Surveillance Court (Fisc), ente che si occupa di sovrintendere ai mandati di arresto e alle indagini nei confronti delle spie straniere operanti sul suolo americano. In secondo luogo, la nuova Section 702 dovrebbe prevedere il controllo giuridico sulle richieste governative, così come dovrebbe permettere alle aziende di rendere pubbliche le stesse richieste che arrivano dalle autorità.

 

 

Secondo il gotha hi-tech, inoltre, dovrebbe esserci più trasparenza sulle modalità in cui vengono gestite e utilizzate le informazioni dei cittadini Usa che, accidentalmente, potrebbero finire nelle maglie della Nsa. Ma il punto forse più importante è il terzo, in cui le società chiedono la rimodulazione in senso restrittivo della definizione di “informazioni di intelligence straniera”, in modo da ridurre la probabilità di raccogliere dati su persone non sospettate di aver commesso crimini.

Una modifica effettivamente già proposta dalla stessa Nsa, che lo scorso mese aveva anticipato di fatto la richiesta del mondo tecnologico a stelle e strisce. Anche perché è questo l’aspetto più critico della Section 702. Ma, per essere certi che la nuova norma abbia effetto, le aziende vogliono che la variazione venga effettivamente codificata dalla legge.

 

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