08/04/2019 di Redazione

La connettività targata Amazon arriva dallo spazio

La società sta pianificando di lanciare nell’orbita terrestre oltre 3.200 satelliti per portare l’accesso alla rete nelle zone più povere e remote del mondo. Il progetto Kuiper, questo il nome dell’iniziativa, ricalca quanto già studiato da Facebook e Spa

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Amazon si mette in coda per invadere lo spazio di satelliti. L’azienda ha dichiarato di voler inaugurare un progetto a lungo termine per portare connettività a banda larga al 95 per cento della popolazione mondiale. Per farlo, il colosso dell’e-commerce si servirà di una “flotta” di oltre 3.200 satelliti che graviteranno nell’orbita bassa terrestre a tre altitudini: 590, 609 e 1.296 chilometri. L’iniziativa, battezzata Progetto Kuiper in onore dell’astronomo olandese Gerard Peter Kuiper, verrà gestita dalla società Kuiper Systems Llc, il cui nome è contenuto nella documentazione depositata lo scorso mese alla International Telecommunication Union (Itu). Con questo programma, Amazon “porterà connettività broadband a bassa latenza alle comunità poco o per nulla servite in tutto il mondo”, ha dichiarato la compagnia statunitense.

Per accelerare la fabbricazione dei satelliti, la creatura di Jeff Bezos collaborerà con un numero imprecisato di partner. Al momento non è dato sapere chi costruirà effettivamente i dispositivi. Secondo gli ultimi calcoli dell’Onu, sono circa quattro miliardi le persone che accedono con difficoltà alla rete e un’iniziativa come Kuiper potrebbe effettivamente collegare al Web un’ampia fetta della popolazione mondiale.

Ma Amazon non è sola in questa missione. Facebook, per esempio, sta testando diverse modalità per ridurre il digital divide e portare così Internet nelle zone più remote e povere del mondo. Il social network è partito con l’idea di far volare enormi droni alimentati a energia solare per poi passare ai satelliti. È della scorsa estate la notizia di Athena, un programma di sviluppo per lanciare in orbita apparecchiature che funzionerebbero come ripetitori.

Si trova sulla stessa lunghezza d’onda anche Spacex, la società di imprese spaziali di Elon Musk. Circa un anno fa l’azienda dei razzi Falcon ha ricevuto l’approvazione dalla Federal Communications Commission statunitense per portare nello spazio 12mila satelliti capaci di fornire connettività a 1 Gbps. Il progetto vale circa 10 miliardi di dollari.

 

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