La conquista territoriale di Google richiede 12 nuovi data center
Nel tentativo di migliorare la copertura geografica e ridurre le distanze da Amazon Web Services, la sussidiaria di Alphabet costruirà entro il prossimo anno e mezzo dodici nuovi Ced, di cui due nell’immediato in Oregon e Giappone. Gli effetti della recente nomina di Diane Greene iniziano a vedersi.
Pubblicato il 23 marzo 2016 da Valentina Bernocco

Nuove, importanti mosse strategiche si profilano nel “Risiko” del cloud computing. Google ha intenzione di inaugurare 12 data center nel prossimo anno e mezzo, stando a quanto annunciato durante una conferenza interna, riservata alla forza vendite e tenutasi a Las Vegas. Lo riporta Bloomberg, specificando che i primi due nuovi Ced, destinati a supportare l’infrastruttura cloud e i servizi IaaS e PaaS di Google, apriranno i battenti in Oregon e in Giappone già nei prossimi mesi, mentre altri dieci dovranno essere inaugurati nell’arco di un anno o anno e mezzo. Alcuni saranno costruiti dalla stessa Big G, e dunque opereranno come strutture di proprietà, mentre altri saranno presi in affitto da operatori terzi.
L’obiettivo della società di Mountain View è quello di conquistare una migliore presenza territoriale, passando dalle attuali quattro macro-regioni presidiate (Nordamerica, America Latina, Europa e Asia) a 15 regioni. La sussidiaria di Alphabet potrà, così, non solo espandere la capacità complessiva dell’infrastruttura cloud, ma anche rendere più appetibile l’offerta per tipologie di clienti vincolati da regolamenti di settore a mantenere i propri dati all’interno dei confini nazionali.
La mappa dei data center attuali di Google
Il pensiero va poi ad Amazon Web Services, primo player del mercato, con cui Google sta cercando di ridurre le distanze. Attualmente la divisione cloud di Amazon opera su data center collocati in 12 regioni, con ulteriori aperture in cinque regioni già pianificate (fra cui anche progetti a basso impatto ambientale).
L’accelerazione di Google è frutto dello scenario di mercato, ma anche della recente nomina di Diane Greene a senior vice president per la divisione Enterprise businesses, cioè della divisione che si occupa di vendere spazi e servizi cloud ai clienti aziendali. Durante l’incontro con la forza vendite tenutosi a Las Vegas, Greene ha spronato i dipendenti a dare di più, perché “non parlavano abbastanza seriamente con i clienti corporate e dovevano essere più bravi a vendere, più voraci e meno compiaciuti”, come riferisce Bloomberg.
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