25/07/2019 di Redazione

La Francia è orgogliosa: primo baluardo del copyright sul Web

A Parigi è stato approvato il testo che recepisce la direttiva Ue sulla tutela del diritto d’autore. I transalpini battono tutti sul tempo.

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Grazie alla direttiva sul copyright, Internet non distruggerà il giornalismo professionale, o almeno non in Francia. Questa, estremizzando un po’, è la finalità della direttiva europea sula tutela del diritto d’autore, approvata lo scorso marzo con la prospettiva di bilanciare gli interessi di giornalisti, scrittori, artisti e quelli degli editori con quelli dei colossi del Web che aggregano, filtrano e pubblicano online contenuti di proprietà altrui. La questione riguarda Google (con il servizio News e con YouTube), innanzitutto, ma anche Facebook, Microsoft e molti altri. 

 

L’articolo 11 del testo prevede che gli operatori Web condividano una parte dei ricavi pubblicitari (o di altro tipo, derivanti dalla diffusione dei contenuti su Internet) con gli autori, mentre l’articolo 13 impone alle piattaforme come YouTube e Instagram (e a tutte quelle con almeno cinque milioni di utenti unici mensili) di rimuovere i testi, le immagini e i video non autorizzati e protetti da copyright.

 

Grazie al voto del Parlamento di ieri, la Francia è il primo Stato europeo a recepire la direttiva, mentre per gli altri c'è tempo fino al 2021.  D’ora in poi, quindi, le piattaforme Web potranno pubblicare contenuti appartenenti a editori francesi solo dopo aver definito con una negoziazione commerciale sia i costi da corrispondere sia le modalità. Gli editori potranno, per esempio, imporre un limite di lunghezza ai testi o di durata ai video utilizzabili liberamente, senza violare il copyright. In tutti i casi, per poter pubblicare contenuti protetti da diritto d’autore gli operatori Web dovranno prima ottenere un’autorizzazione.

 

“Possiamo essere orgogliosi di essere il primo Paese che ha onorato la direttiva Ue con una legge”, ha commentato il ministro della Cultura, Franck Riester. “Questo testo è assolutamente essenziale per la nostra democrazia e per la sopravvivenza di una stampa indipendente e libera”. Per quanto rappresenti un gran passo in direzione della tutela del diritto d’autore (e della sopravvivenza di testate e agenzie di stampa), la direttiva - anche nella forma approvata in Francia - ha qualche margine di ambiguità. 

 

Non viene definito, forse per la natura stessa della materia giornalistica e dei contenuti testuali, quale sia il limite di lunghezza sotto al quale non è necessario chiedere autorizzazioni. Nell’articolo 1 bis si afferma che editori e agenzie non possono pretendere remunerazioni per i collegamenti ipertestuali che rimandano alle loro pagine (e che peraltro fanno buon gioco ai siti Web), per la ripresa di “parole isolate” o per “brevi estratti di un comunicato stampa”. Naturalmente, una cosa è la citazione e altra la copiatura di interi paragrafi, pratica molto diffusa online, ma è prevedibile che tra il buon senso e l’onestà intellettuale possa intrufolarsi qualche furbata.

 

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