24/06/2020 di Redazione

La pandemia sta accelerando la trasformazione digitale?

Secondo Eset la pandemia ha evidenziato la necessità per le imprese di prepararsi per il lungo periodo, mantenendo l’attenzione al tema della sicurezza informatica

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di Tony Anscombe, content writer, Eset Security Community

L'industria tecnologica abbonda di parole d'ordine che inneggiano alla trasformazione digitale che molte aziende aspirano a intraprendere, ma nella realtà non è così semplice implementarla, continuando a operare come al solito. Ci sono, tuttavia, casi eclatanti di aziende che hanno cambiato rotta e trasformato le proprie attività integrando la tecnologia digitale per rivedere il modo di rivolgersi al cliente.

Microsoft ad esempio. Sotto la guida di Satya Nadella, il valore delle azioni – che si era appiattito da quasi un decennio – è triplicato. Creando un ambiente di lavoro collaborativo e concentrandosi sul futuro e sull'innovazione, Nadella ha cambiato le sorti di Microsoft da un'azienda tecnologica degli anni '90 che fornisce prodotti ordinari, fino a diventare ancora una volta un’azienda all'avanguardia nella fornitura di prodotti visionari.

Cambiare la cultura di un'azienda, con oltre 120.000 dipendenti al momento in cui ha assunto la carica, non è stata un'impresa da poco. Trasformare un'impresa in questo modo non è semplice e richiede coraggio e una leadership visionaria. Gli elementi principali includono: la migrazione dai sistemi on-premise al cloud ibrido, la modernizzazione del software finanziario e operativo, il miglioramento dell'esperienza del cliente attraverso l’utilizzo della tecnologia e la creazione di un ambiente di lavoro più dinamico e flessibile. In risposta al "lavoro da casa" e alle misure di blocco dovute alla pandemia Covid-19, molte aziende hanno adottato alcune di queste pratiche, utilizzando la tecnologia per necessità; questo allontanamento dalla normale operatività potrebbe essere un primo passo significativo nel percorso verso la trasformazione digitale. Quando i governi decideranno di porre fine ai blocchi, queste imprese sapranno cogliere l'opportunità e continueranno nella trasformazione digitale o torneranno al modo precedente di condurre le loro attività?

Ingresso nella cybersecurity

La trasformazione digitale porta a ulteriori riflessioni sulla sicurezza informatica e di recente durante un dibattito virtuale nell’ambito di Segurinfo in Argentina si è parlato sia della necessità di cogliere l'opportunità di trasformarsi, ma di farlo senza trascurare la sicurezza. Le aziende di tutto il mondo hanno adattato la loro forza lavoro durante l'attuale pandemia, utilizzando la tecnologia per fornire connettività a dati e reti, videoconferenze, strumenti di collaborazione e servizi in cloud. Prima del blocco, secondo i dati di iProUp, il 16% dei lavoratori argentini lavorava raramente in smart working – con meno del 3% che già lo praticava abitualmente. In confronto, le percentuali per gli Stati Uniti sono rispettivamente del 43% e del 3,6%. Mentre la percentuale di smart workers abituali è simile, la flessibilità della forza lavoro è evidente, e dimostra che la trasformazione digitale si è evoluta ulteriormente sia negli Stati Uniti che in Argentina.

La flessibilità della forza lavoro è però solo una piccola parte della trasformazione digitale, porta con sé la necessità di garantire che i servizi siano implementati in modo sicuro. I dispositivi devono essere protetti da molti tipi di rischi, tra cui furto e intrusioni; l'utilizzo della crittografia completa del disco, l'abilitazione dell'autenticazione a più fattori avanzata e l'utilizzo della tecnologia VPN per accedere ai dati sono solo precauzioni di base. Le applicazioni e gli strumenti per consentire la produttività remota devono essere controllati e configurati per proteggere i dati dei clienti e il materiale aziendale sensibile, e i dipendenti devono essere più consapevoli di truffe come phishing e compromissione dell’e-mail aziendale, in quanto questi possono essere più a rischio, poiché il personale opera lontano dal posto di lavoro.

Ci sono, naturalmente, molte altre pratiche per garantire la sicurezza dei sistemi, indipendentemente dalla posizione dell'utente. L’implementazione d’urgenza di sistemi che consentissero il lavoro a distanza del personale, proprio perché realizzato in modo affrettato, in molti casi ha significato l’ampliamento e l’implementazione di nuovi sistemi per consentire il lavoro a distanza e la capacità delle aziende di garantire un servizio ai clienti da remoto, senza però che fosse dedicata la dovuta attenzione al tema della sicurezza. La scelta più scontata, una volta terminata l’emergenza, è quella di tornare allo scenario originale, mettendo nel cassetto dei ricordi il tempo dello smart working. In realtà, le decisioni prese a causa della pandemia hanno di per sé accelerato il processo di trasformazione digitale delle imprese di tutto il mondo, quindi, invece di tornare al precedente status quo, forse sarebbe opportuno accogliere i cambiamenti e migliorare sia il servizio da remoto ai clienti sia le pratiche per rendere fluido il lavoro flessibile.

Prendiamo come esempio una piccola impresa, una palestra molto frequentata, che fornisce sia lezioni di gruppo sia individuali. La palestra è stata costretta a cessare le attività dal vivo a causa del lock down, e si è trovata nella necessità di trovare metodi alternativi per fornire servizi ai clienti per mantenere il proprio business. Lo spirito imprenditoriale ha rapidamente trasformato le attività da “fisiche” a “online” con l’organizzazione di lezioni individuali e di gruppo. Ciò ha comportato anche la distribuzione temporanea, in prestito, di attrezzature ai clienti in modo che potessero svolgere i propri esercizi a casa esattamente come se fossero in palestra.

Cogliere l'opportunità

Cosa succede quando si potrà tornare alle lezioni di persona con la restituzione dell’attrezzatura alla palestra? È a questo punto preciso che si verifica l’opportunità: perché tornare al modo di fare business precedente? La soluzione più facile sarebbe quella di riportare il business a come era prima del contenimento, con una differenza: c’è sia la possibilità di offrire lezioni di persona sia di mantenere la formazione on line. Questo offre anche altri vantaggi come, ad esempio, quello di fornire lezioni anche ai clienti che in quel momento sono in viaggio o non possono comunque partecipare fisicamente alle lezioni, ampliando l’offerta con orari “asincroni” che possono garantire al cliente di non perdere mai una lezione. Ciò che serve è che le soluzioni temporanee implementate per fornire servizi online in tempo d’emergenza, vengano “istituzionalizzate” con sistemi più scalabili e robusti.

Anche il noleggio delle attrezzature potrebbe creare un'opportunità di business completamente nuova, con l’affitto al cliente per l’intera durata del corso. L'azienda dovrà fornirsi di nuovi sistemi per gestire il leasing di attrezzature, che possono creare fidelizzazione e formule di abbonamento a lungo termine. Esempi di aziende che hanno trasformato con successo le proprie attività hanno spesso un'offerta comune – l’abbonamento appunto – che consente di prevedere le entrate e di prendere decisioni a lungo termine sugli investimenti.

La situazione causata dalla pandemia ha imposto un adattamento a breve termine, ma dovrebbe essere vista come un passo, o un salto, verso la trasformazione digitale, offrendo maggiore flessibilità a clienti e dipendenti e potenzialmente aprendo nuove opportunità di business.

Per ulteriori informazioni consultare www.welivesecurity.com

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