13/02/2023 di Redazione

La strategia data-driven è questione di tecnologie e di processi

Affrontare allo stesso tempo un’evoluzione tecnologica e una ristrutturazione dei processi aziendali è la strategia giusta. L’opinione di Abstract.

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Come si diventa data-driven, qual è la migliore strategia? Da dove si parte? Il tema della raccolta e analisi dei dati non è nuovo nel settore dell’Ict e nemmeno per le aziende in generale, in qualsiasi settore. Tuttavia, come mostrato da tante ricerche sull’argomento, anche nei settori più evoluti esistono ancora difficoltà, aree scoperte, coni d’ombra ed errori che allontanano le aziende da una ottimale gestione dei dati. In altre parole, molte realtà sono ancora lontane dall’essere completamente data-driven

Una efficace strategia affronta in parallelo la trasformazione dell’IT e la trasformazione dei processi aziendali. Ce ne parla  Vincenzo Barone, head of competence center di Abstract.

 

Vincenzo Barone, head of competence center di Abstract

 

I dati svolgono oggi un ruolo cruciale nell’aiutare le imprese ad adattare i prodotti alle esigenze del mercato. Dal feedback dei clienti ai social media, dal traffico del sito Web e alla cronologia degli acquisti: le aziende raccolgono e analizzano i dati da varie fonti per ottenere informazioni sulle preferenze e sul comportamento dei clienti. Queste informazioni aiutano le organizzazioni a sviluppare e adattare i propri prodotti per soddisfare al meglio le aspettative del pubblico target, migliorando così l’esperienza dell’utente e aumentandone la soddisfazione e la fedeltà.

Nell’era digitale il processo decisionale basato sui dati è diventato fondamentale. L’adozione di nuove tecnologie aiuta a migliorarne la raccolta e l’analisi, riducendo errori e costi e consentendo di raggiungere gli obiettivi aziendali in modo più efficace. L’automazione può, infatti, semplificare e ottimizzare molte attività, liberando i dipendenti da occupazioni ripetitive e permettendo loro di concentrarsi su attività più strategiche e a valore aggiunto. Ecco perché il digitale rappresenta un’area strategica di sviluppo del business per ogni organizzazione e la domanda di servizi è tale da portare il mercato ad avere un trend di crescita con un valore destinato a superare i 91 miliardi di euro nel 2025. Al primo posto, tra le aziende che hanno aumentato gli investimenti in progetti di digitalizzazione, ci sono quelle del settore fashion & luxury, seguite dalle imprese dei trasporti e dalle industrie farmaceutiche.

La ristrutturazione dei processi aziendali attraverso l’adozione della tecnologia, tuttavia, non è un evento occasionale, ma piuttosto un processo continuo che richiede monitoraggio, valutazione e adeguamento continui. Le aziende devono essere proattive e flessibili nel loro approccio all’adozione della tecnologia per garantire che i processi rimangano allineati con gli obiettivi di business, man mano che si evolvono nel tempo. D’altronde, procedere in parallelo con una ristrutturazione sia dei sistemi IT sia dei processi aziendali può portare diversi vantaggi.

Ristrutturazione dei processi e adozione di nuove tecnologi
Il primo vantaggio consiste in un migliore allineamento. Quando i reparti IT e quelli aziendali lavorano a stretto contatto e comunicano regolarmente, è più facile garantire che la tecnologia implementata sia in linea con gli obiettivi e le strategie aziendali generali. Un altro vantaggio si riscontra sul piano dell’efficienza nei processi: con entrambi i reparti che lavorano in tandem, l’implementazione della nuova tecnologia può essere completata più rapidamente e con meno errori, portando a una migliore efficienza complessiva.

Con il coinvolgimento dei team nel processo di implementazione della tecnologia, le aziende possono inoltre garantire che l’esperienza dell’utente finale sia maggiormente allineata con gli obiettivi aziendali e con le esigenze degli utenti stessi. Quando i dipendenti comprendono in che modo la nuova tecnologia supporta gli obiettivi aziendali, è più probabile che adottino e utilizzino efficacemente i nuovi sistemi, portando a una migliore adozione complessiva e a un più rapido ritorno sull’investimento. Inoltre se i team IT e aziendali lavorano insieme, l’azienda può sfruttare l’esperienza tecnica del reparto IT per prendere decisioni più informate e basate sui dati, migliorando il processo decisionale.

La disponibilità di grandi volumi di dati sta avendo, infatti, un profondo impatto sulle imprese, spingendole verso una maggiore efficienza, una migliore comprensione dei clienti e una più forte competitività sul mercato. L’adozione di processi di gestione dei progetti in modalità agile sta riducendo la naturale resistenza al cambiamento e alla collaborazione reciproca dei vari reparti aziendali. Procedere in parallelo su entrambi i fronti - IT e aziendale - aiuta perciò a garantire che la tecnologia venga utilizzata in modo efficace per supportare gli obiettivi aziendali generali, portando a una maggiore efficienza, un migliore processo decisionale e una migliore esperienza utente.

Il ruolo dei business integrator
In questo contesto, si rivela cruciale il ruolo dei business integrator. Questi possono aiutare le aziende ad allineare i propri obiettivi di business con l’implementazione di nuovi sistemi IT, fungendo da collegamento tra i dipartimenti tecnici e aziendali. Tutto ciò garantisce che le soluzioni tecnologiche adottate siano in linea con gli obiettivi, i processi e le strategie generali dell’azienda.

Giocano, inoltre, un ruolo determinante sul piano comunicativo: sono infatti i business integrator a “tradurre” i requisiti tecnici di un nuovo sistema IT in termini commerciali e viceversa, in modo che tutte le parti interessate abbiano una chiara comprensione degli obiettivi del progetto e dei risultati attesi. Colmando il divario di comunicazione tra i team IT e aziendali, fanno sì che l’ingresso in azienda della nuova tecnologia sia il più agevole possibile e che tutte le parti lavorino per gli stessi obiettivi.

 

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